mercoledì 14 dicembre 2022

Dentro "Newsies" - Le voci dei protagonisti

Eccoci qui, dopo tanto star divisi, attenti, diffidenti e separati, occorreva proprio una ventata di aria fresca! Tornare alle vecchie, buone e sane abitudini. Il musical di dicembre, appuntamento storico e che stavolta, dopo tutto quello che la pandemia ha stravolto nelle nostre vite, non sarebbe potuto mancare.

Grazie al coraggio degli strilloni i ragazzi hanno capito di avere una voce e di doverla usare, parlando, non stando in silenzio, facendosi avanti, prendendo posizione sapendo che ci sarebbe stato qualcuno che ne avrebbe scritto e che così avrebbe fatto in modo

che le cose migliorassero, dopotutto “Se non è scritto sui giornali non è mai successo” e di questo sciopero eccome se fu scritto, proprio dalla sottoscritta.

“Questa è l’occasione per portare un messaggio di unione, appartenenza e partecipazione: come gli strilloni del 1899 fecero fronte comune per affrontare le difficoltà sul lavoro protestando pubblicamente, così i nostri interpreti dovranno e faranno fronte comune per vincere la propria “battaglia” con il pubblico, che senza dubbio anche stavolta si stupirà di fronte alla forza di questo formidabile cast!!“ Si esprime con i migliori auguri la regia, credendo di soddisfare una giornalista come me.

Ma perché proprio “Newsies”? La scelta di questo musical è puramente casuale? E’ dipesa solo dalle tematiche forti e di impatto che possono stupire il pubblico?

No, non è solo questo, se c’è una cosa che ho imparato lavorando per il “The Sun” è che c’è sempre una storia dietro la storia.

Ma come poterlo scoprire in miglior modo se non facendo ciò che una reporter come me sa fare meglio, buttandosi nella mischia e andando ad intervistare i diretti interessati, partendo dal nostro formidabile regista Riccardo Angalli.

“Perché la scelta dello spettacolo è ricaduta su questo musical praticamente sconosciuto in Italia? C’è una motivazione che ha mosso quest’idea?

“Scegliere uno spettacolo non è mai una cosa semplice, eppure questa volta abbiamo subito avuto lo stesso desiderio, la stessa visione: scegliere una storia che non avesse uno o due protagonisti, ma dove tutti potessero essere protagonisti, dare il proprio apporto al gruppo e alla storia grazie alla sua coralità, così travolgente. Un gruppo che facesse la differenza, dentro e fuori dal palco! Così è stato, grazie alla “vecchia guardia” e all’entusiasmo dell’arrivo della nuova, si è creato un gruppo magnifico con un intento unanime, portare a compimento questo lavoro insieme, la vera forza di questo immenso è faticosissimo lavoro.”

Il teatro non è solo un modo per scoprire e coltivare talenti, ma anche una maniera per imparare divertendosi dei valori fondamentali della vita. Ma chi potrebbe dircelo meglio della diligente e impeccabile coordinatrice del gruppo la Prof.ssa Alessandra Cornelli:

“Secondo Lei questo spettacolo porta risultati più duraturi oltre quelli che si vedono in scena?"

“Il teatro è la forma d’arte più completa, in particolare per “attori” così giovani è la sperimentazione formativa ed educativa più potente che si possa sognare e realizzare con la compiutezza dell’impegno scolastico, dei docenti, degli alunni e dei genitori che devono diventare parte integrante di questo percorso decisamente fantastico.

Lo spettacolo grazie alla sua coralità diventa un’esperienza di comunità, che porta i ragazzi a sviluppare sensibilità estetica, promuovere obiettivi didattico-educativi e che offre loro vantaggi in termini di apprendimento imparando a perfezionare la consapevolezza dei propri limiti, le competenze e le abilità che possiedono.

Gli studenti che vivono l’emozione di un’istruzione artistica, mirata all’esaltazione delle potenzialità individuali e del senso del bello, sono più motivati a imparare e a vivere nella scuola più a lungo, con più interesse e sempre con maggiore coinvolgimento.

 Questi sono i motivi che hanno indotto per primo Fr Alessandro, ben più di trent’anni fa, e poi noi docenti e genitori a voler mettere in pratica questa attività che definiamo fondamentale per il completo sviluppo della personalità dei nostri studenti.

Devo dire sempre con tanto impegno ed anche con sempre più fatica!

 Ma la profonda convinzione che tutto ciò sia profondamente giusto fa sì che noi continueremo con entusiasmo e gioia.”

Quando pensiamo a un musical ovviamente pensiamo subito alla musica e alle canzoni che lo contornano e lo tengono insieme, e fin qui ci sarebbero arrivati pure quei pavoni dei tuoi editori petulanti e altezzosi Katherine, ma dal punto di vista del gruppo, questa voce unica che si innalza tra le strade puzzolenti di New York fa davvero la differenza? Andiamolo a chiedere al coordinatore musicale di questa piccola e speciale compagnia il Prof. Andrea Sicignano.

“Quando ho chiesto al regista il motivo della scelta di questo spettacolo ha pronunciato una parola che mi è risuonata nell’orecchio, “coralità”, questo riguarda anche l’aspetto musicale?”

“In effetti questo è uno spettacolo potente, ricco di cori e con pochi “solisti”.

Devo dire che in tanti anni di musical raramente abbiamo avuto così tante canzoni “corali” il computer è quasi esploso per la quantità di tracce, il che è positivo considerando lo spirito che lo spettacolo vuole trasmettere.

La storia racconta proprio di tante voci soliste inascoltate, quelle dei bambini di strada di New York, che riescono ad unirsi in un coro e di conseguenza a far sentire il loro grido. Le canzoni sono potenti e immersive, i cori ricchi e armonici, ma spesso si rafforzano in un'unica melodia cantata da tutti, per ricordarci che quando riusciamo ad unirci possiamo dare voce a chi non ce l’ha, risollevarci insieme più forti di prima e sanare le ingiustizie che vediamo nel mondo. Era importante per noi trovare uno spettacolo che raccontasse a tutti la forza di un gruppo ed è bello ascoltare quanto le voci dei nostri "attori" siano riuscite a fondersi in un solo coro che tramette l’emozione genuina che porta fare teatro e la meraviglia che si può creare con uno strumento come la voce.”

Beh perché state ancora lì a pensare? Unitevi a noi in questo viaggio indietro nel tempo.

Gli strilloni di Lower Manhattan vi aspettano in teatro!


Livia Palladino alias Katherine Plumber

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