Giovedì 14 Dicembre, teatro del De Merode, le luci si spengono e la sala si riempie del calore degli applausi di amici, parenti e del numeroso pubblico accorso. Cala il silenzio e sulle note di alcuni brani dei musical degli anni precedenti viene proiettato un commovente video
realizzato dall’alunno Riccardo Chiappa, in cui il direttore Alessandro Cacciotti, il coreografo Manuel Paruccini e i registi Riccardo Angalli e Giacomo di Maria hanno riassunto con parole concise il vero spirito e l’essenza dell’esperienza teatrale al Laboratorio "Il Quadriportico". Dopodiché, le cosiddette “luci Fas” si sono accese illuminando il volto del Preside, pronto, come ogni anno, a pronunciare il suo tradizionale discorso d’apertura senza il quale è inimmaginabile poter iniziare uno spettacolo.
L’agitazione dietro le quinte è molta, ma dopo un generale augurio di buona fortuna, i ragazzi sono carichi e desiderosi di mostrare per la prima volta il loro lavoro finale, frutto di mesi di intensa preparazione.
Il maestoso sipario rosso si apre, inizia la magia.
Musica, energia, passione travolgono sin dai primi istanti tutti gli spettatori. Le canzoni del celebre Alan Menken, che vinse ben 8 premi Oscar, interpretate dagli alunni e mixate dal professor Andrea Sicignano con l’aiuto di Vittorio Della Valle e Filippo De Santis penetrano nell’animo di ognuno. Il musical è proprio questo: la musica che con la sua forza delicata e potente esprime ciò che a parole sarebbe difficile comunicare. Newsies è difatti una storia che parla di ragazzi, ma non solo questo.
La storia d’amore si sviluppa in un contorno in cui sono rappresentate le ingiustizie sociali, gli abusi di potere e l’indifferenza delle masse. Di fronte alle seguenti questioni tuttavia i “Newsies”, i cosiddetti strilloni, decidono di alzare un grido di rivolta rivendicando i propri diritti e libertà, dando un modello esemplare di coesione e solidarietà. I ragazzi sono riusciti perfettamente a rappresentare questo spirito essendo non solo sul palco ma specialmente nella realtà un gruppo omogeneo e compatto, che proprio come gli strilloni si è unito per il raggiungimento di un obiettivo comune: lo spettacolo.
Grazie all’impegno, la dedizione, la frenesia, la complicità e tante risate gli studenti hanno portato a compimento il loro scopo trasportando nella storia lo spettatore, e rendendolo parte integrante della magia che sono riusciti a creare.
Consiglio sinceramente a tutti di andare a vedere lo spettacolo per ascoltare di persona il coinvolgente grido dei ragazzi, gli strilloni!
Giorgia Gambarini
Nessun commento:
Posta un commento