lunedì 5 dicembre 2022

Nuove scoperte: l’interfaccia cervello-computer


Grafica di Linda Chen 

L’imprenditore e filantropo sudafricano Elon Musk è sovente alla ribalta delle cronache per i suoi progetti ma anche per le sue esternazioni. Ma non tutti forse sanno che, oltre essere proprietario di Tesla, Twitter, Paypal,

ha fondato la startup Neuralink Corporation, un’azienda di neurotecnologie il cui scopo è quello di sviluppare interfacce neurali impiantabili al fine di curare gravi malattie mentali o potenziare il cervello umano, nel tentativo di realizzare il transumanesimo.

È di pochi giorni fa la notizia che la Neuralink sembra essere pronta a impiantare nel cervello umano, entro sei mesi, un chip grande poco più di una moneta, in grado di leggere le onde cerebrali. Una volta lette queste onde vengono veicolate ad un dispositivo esterno che le interpreta e le decodifica. Questo potrebbe, potenzialmente, essere molto utile per curare molte patologie.

La sfida che si prefissa la Neuralink è quindi la realizzazione di un’interfaccia cervello-computer, ovvero il posizionamento di un chip all’interno del corpo umano: nel midollo spinale, ad esempio, potrebbe favorire la ripresa del movimento nei pazienti tetraplegici, consentendo loro di muoversi nuovamente, l’impianto nel bulbo oculare potrebbe invece ridare la vista a pazienti ciechi anche dalla nascita. E questi sono solo due dei molteplici campi di applicazione delle interfacce neurali.

Grazie agli ingenti investimenti di Elon Musk, il settore della biotecnologia ha subito un sostanziale sviluppo negli ultimi anni e questo è un bene. L’aspettativa di vita, ma soprattutto la qualità della vita dei pazienti, potrebbe migliorare sostanzialmente grazie a queste recenti innovazioni. 

Resta comunque un dubbio.

La Neuralink è una società privata, il cui proprietario è un uomo molto particolare, sicuramente animato da buoni propositi nei confronti dell’umanità, ma, resta comunque un imprenditore e gli imprenditori, è noto, guardano ai profitti. Il rischio è che queste innovazioni tecnologiche vengano poi vendute al miglior offerente e che quindi restino appannaggio solo dei più abbienti oppure che vengano utilizzate per scopi differenti che esulano quelli sanitari.

Ci auguriamo che questa resti solo una mera considerazione, in quanto la salute umana, la vita umana è un bene che va al di là del dio denaro.

Filippo Maria Giovannini


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