Martedì 10 gennaio è stato ospite del San Giuseppe De Merode Aldo Cazzullo che ha presentato un suo libro “Mussolini il
capobanda. Perché dovremmo vergognarci del fascismo” e ha impartito agli studenti del liceo, e ai tanti genitori presenti, una lezione sul fascismo cercando di presentare la figura di Mussolini superando i classici stereotipi.“Cent’anni fa, in questi stessi giorni, la nostra patria cadeva nelle mani di una banda di delinquenti , guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto:persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio lavoro figlio, e la donna che l’aveva messo al mondo”
Comincia così il racconto di Aldo Cazzullo su Mussolini.
Ricorda che prima delle leggi razziali del 1938 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli.
Aveva conquistato il potere con la violenza dei manganelli, dell' olio di ricino ma soprattutto con bombe e mitragliatrici facendo migliaia di vittime .
Fin dal 1922 aveva combattuto le città che gli avevano resistito, lasciando episodi orribili, come gli avversari scaraventati dai fascisti dalle finestre dei palazzi a San Lorenzo a Roma o gli antifascisti legati a camion e trascinati nelle vie di Torino.
Aveva imposto una cappa di piombo, un tribunale speciale, la polizia segreta, il confino, la tassa sul celibato, l’esclusione delle donne da molti posti di lavoro.
Mussolini ha commesso crimini contro altri popoli e ha represso con violenza la rivolta in Libia, ha fatto rinchiudere donne e bambini nei campi di concentramento, ha fatto sterminare gli etiopi con il gas, ha fatto bombardare paesi e città inermi in Spagna.
Poi Mussolini entra in guerra nel 1940 e ordina aggressioni sciagurate in Francia, in Grecia e in Russia tutte terminate con disastrose sconfitte.
Allora centinaia di migliaia di soldati italiani sono morti di freddo in Russia perché inviati a combattere senza indumenti adatti, armi, viveri e addirittura senza scarpe.
L'unica cosa che interessava a Mussolini era la propaganda di una nazione in guerra, non gli interessava la reale situazione dei soldati mandati a combattere e a morire, né si interessava al dramma di una guerra che colpiva i civili con bombardamenti delle città.
Aveva usato gli italiani come cavie per cure sbagliate contro la malaria e per vaccini letali.
Era stato crudele con Ida Dalser e il loro figlio Benito Albino (Benitino), non si racconta spesso la crudeltà dimostrata per aver fatto rinchiudere in manicomio prima la donna e in seguito il bambino.
La guerra è stata una conseguenza logica della follia del fascismo che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull’altro di una razza sull’altra, idee che purtroppo non sono morte con Mussolini.
Cazzullo fa cadere un altro luogo comune ossia non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. L’antifascismo, secondo il giornalista, dovrebbe essere un valore comune a tutti i partiti e a tutti gli italiani.
Cazzullo ha insistito sull’importanza di spiegare ai ragazzi il senso del ripudio del fascismo come metodo di lotta politica e come ideologia della distruzione dell’avversario politico.
Ai ragazzi è stato spiegato che l’antifascismo non è sinonimo di comunismo e che proprio chi ha ideali di destra dovrebbe temere il rigurgito di alcuni movimenti fascistoidi
In conclusione volevo ringraziare Fr. Alessandro per aver promosso, permesso e guidato questa bella iniziativa.
Pierluigi Giuliano
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