Oggi, 27 gennaio, è una data importantissima per l’essere umano: La Giornata della Memoria.
Quest’ultima è
una ricorrenza internazionale celebrata in ricordo delle vittime della Shoah, della persecuzione nazista e dell'Olocausto. Essa viene celebrata annualmente il 27 gennaio, data che ricorda la liberazione del Campo di Concentramento di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche nel 1945.La celebrazione, è stata istituita in Italia nel 2000 e in seguito è stata riconosciuta anche dall’ONU. L’obiettivo principale è quello di mantenere viva la memoria storica di questo tragico evento, in modo da prevenire la ripetizione di simili tragedie. Inoltre, con questa commemorazione si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di rispettare i diritti umani e di contrastare le discriminazioni di ogni tipo. In questo giorno struggente, è necessario prendersi il tempo per riflettere sull'importanza della tolleranza e sull'orrore dell'intolleranza e dell'antisemitismo.
La Giornata della Memoria ci ricorda anche che bisogna essere vigili contro ogni forma di odio verso altri esseri umani, lavorando insieme per costruire un mondo in cui ognuno sia trattato con rispetto e dignità.
L'Olocausto è stato uno dei periodi più bui della storia umana, ma attraverso la memoria e l'educazione possiamo fare in modo che le vittime non siano dimenticate.
Correlati a questa spiacevole tragedia, tuttavia, ci sono una serie di “Eroi” che hanno rischiato la loro vita pur di proteggere la gente dalle terribili persecuzioni che venivano messe in atto in quell’atroce frangente della storia umana. Persone come Giovanni Borromeo, Gino Bartali o Giorgio Perlasca ma anche istituzioni, come la “Società delle mandorle” di Assisi, e persino il nostro istituto, il San Giuseppe De Merode che durante quei tempi di crisi, accoglieva coloro a rischio camuffandoli da studenti. Tutti questi Giusti, dovrebbero essere costantemente presi come esempio e modello, sia per garantire un pacifico futuro, che per garantire che certi orrori del passato non si ripetano.
Alessio Racioppi
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