giovedì 23 marzo 2023

L’acqua: i diversi modi per renderla potabile

 

Ci sono diversi modi per potabilizzare l'acqua, ovvero renderla sicura e adatta

al consumo umano. Alcuni dei modi più comuni sono:

Filtrazione: la filtrazione è il processo di rimozione delle particelle e dei contaminanti dall'acqua. Esistono filtri di diverse dimensioni e materiali, tra cui sabbia, carbone attivo e membrane. Questo processo può rimuovere molte sostanze, come sabbia, argilla, sostanze organiche, batteri e virus, ma non è sempre in grado di rimuovere sostanze chimiche.

Clorazione: la clorazione consiste nell'aggiunta di cloro all'acqua per uccidere batteri, virus e altri microorganismi patogeni. Il cloro può rimanere nell'acqua come residuo, ma di solito viene rimosso attraverso la filtrazione o l'aerazione.

Ozonizzazione: l'ozonizzazione consiste nell'aggiunta di ozono all'acqua per uccidere batteri e virus. L'ozono è un potente ossidante e può anche rimuovere alcune sostanze chimiche.

Ultravioletti: la disinfezione con raggi ultravioletti è un processo che utilizza la radiazione UV per uccidere batteri e virus presenti nell'acqua.

Osmosi inversa: l'osmosi inversa è un processo di filtrazione che utilizza una membrana semipermeabile per rimuovere le impurità dall'acqua. Questo processo può rimuovere molte sostanze, come sali, metalli pesanti, sostanze organiche e batteri, ma non è in grado di rimuovere sostanze volatili.

Distillazione: la distillazione è un processo in cui l'acqua viene bollita e poi condensata per rimuovere le impurità. Questo processo può rimuovere molti contaminanti, ma è energeticamente costoso.

Coagulazione e floculazione: la coagulazione e la floculazione sono processi utilizzati per rimuovere le impurità dall'acqua. La coagulazione prevede l'aggiunta di un coagulante, solitamente alluminio o ferro, all'acqua. Il coagulante si lega alle particelle e le fa agglomerare in flocchi più grandi. La floculazione prevede l'aggiunta di un agente floculante, come polimero, che fa agglomerare i flocchi in sedimenti più grandi che possono essere rimossi attraverso la filtrazione.

Carbonio attivo: il carbone attivo è un materiale poroso che viene utilizzato per rimuovere le sostanze chimiche dall'acqua. Quando l'acqua passa attraverso il carbone attivo, le sostanze chimiche vengono assorbite sulla sua superficie.

Ionizzazione: l'ionizzazione è un processo che utilizza una corrente elettrica per rimuovere i contaminanti dall'acqua. Questo processo può rimuovere i metalli pesanti e altre sostanze chimiche.

Biofiltrazione: la biofiltrazione prevede l'utilizzo di un letto di materiali filtranti, come sabbia o ghiaia, che sono coperti da uno strato di batteri. Questi batteri consumano i contaminanti presenti nell'acqua, rendendola sicura per il consumo umano.

Solarizzazione: la solarizzazione è un processo che prevede l'utilizzo della luce solare per uccidere i batteri presenti nell'acqua. L'acqua viene messa in contenitori trasparenti e lasciata al sole per diverse ore.

Permeabilità del suolo: in alcune aree, l'acqua può essere filtrata naturalmente dal suolo. Questo processo prevede il passaggio dell'acqua attraverso uno strato di terreno poroso, che rimuove le impurità e rende l'acqua potabile.

Il problema dell'acqua è uno dei più pressanti e urgenti che riguarda il mondo e l'Italia non fa eccezione. La situazione è preoccupante perché, nonostante il nostro pianeta sia coperto dal 70% di acqua, solo il 2,5% è costituito da acqua dolce e di questa solo una minima parte è accessibile e utilizzabile.

In molti Paesi del mondo, l'acqua è scarsa e le persone lottano per soddisfare le proprie esigenze quotidiane. In altre parti del mondo, l'acqua è presente in quantità sufficienti, ma la sua qualità è pessima, rendendola inutilizzabile. In Italia, la situazione è piuttosto complessa perché, pur disponendo di una buona quantità di acqua dolce, si registra una grande disomogeneità nella distribuzione geografica e stagionale. In alcune regioni del Paese, infatti, l'acqua è abbondante, mentre in altre è scarna.

Per far fronte a questa problematica, in Italia sono state messe in atto diverse politiche a livello nazionale, regionale e locale. Una di queste politiche è stata quella di razionalizzare l'uso dell'acqua attraverso il ricorso a tecnologie innovative, come l'irrigazione a goccia, che consente di utilizzare l'acqua in modo mirato e limitato. Inoltre, si stanno promuovendo politiche di gestione integrata delle risorse idriche, che mirano a una gestione oculata delle acque superficiali e sotterranee, prevedendo la definizione di piani di gestione delle acque a scala di bacino.

Un'altra politica che si sta attuando riguarda il ricorso alle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, come l'idroelettrico. In questo modo, si contribuisce a una gestione sostenibile delle risorse idriche, consentendo il rilascio dell'acqua attraverso le centrali idroelettriche, che può essere riutilizzata per scopi irrigui o per l'approvvigionamento urbano.

Tuttavia, le politiche attuate finora non sono sufficienti per risolvere il problema dell'acqua a livello globale e in Italia. Si dovrebbero promuovere politiche ancora più ambiziose e sostenibili, incentrate sulla riduzione degli sprechi e sul recupero delle acque reflue, che oggi vengono in gran parte disperse nell'ambiente. Inoltre, occorre promuovere una maggiore consapevolezza tra la popolazione sull'importanza della tutela delle risorse idriche e sulle conseguenze degli sprechi. Ci sono diverse politiche che possono essere attuate per far fronte al problema dell'acqua. 

Gestione integrata delle risorse idriche: questa politica mira a una gestione oculata delle acque superficiali e sotterranee, prevedendo la definizione di piani di gestione delle acque a scala di bacino. Si tratta di una strategia che considera tutte le fonti d'acqua come un'unica risorsa, che deve essere gestita in modo sostenibile.

Riduzione degli sprechi: l'acqua è un bene prezioso e non deve essere sprecata. Per questo motivo, si dovrebbe promuovere una cultura della riduzione degli sprechi a tutti i livelli, sia nella vita quotidiana che nell'industria e nell'agricoltura. Questa politica può essere attuata attraverso l'adozione di tecnologie efficienti e la sensibilizzazione della popolazione.

Recupero delle acque reflue: le acque reflue possono essere trattate e riutilizzate per scopi irrigui o per l'approvvigionamento urbano. Questa politica può aiutare a ridurre la domanda di acqua dolce e a garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche.

Promozione di tecnologie innovative: l'innovazione tecnologica può aiutare a gestire in modo più efficiente le risorse idriche. Ad esempio, l'irrigazione a goccia consente di utilizzare l'acqua in modo mirato e limitato, riducendo gli sprechi.

Politiche di tutela dell'ambiente: la tutela dell'ambiente è essenziale per garantire la disponibilità di acqua dolce a lungo termine. Le politiche ambientali devono mirare alla riduzione dell'inquinamento delle acque, alla protezione delle aree umide e alla promozione della conservazione delle risorse idriche.

Investimenti nella gestione delle risorse idriche: gli investimenti nella gestione delle risorse idriche possono contribuire a migliorare l'infrastruttura idrica, adottando tecnologie più efficienti e migliorando la distribuzione dell'acqua.

In sintesi, le politiche che possono essere attuate per far fronte al problema dell'acqua sono molteplici e devono essere adottate a tutti i livelli, dal governo alle imprese e ai cittadini. È necessario un impegno comune per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche e preservare l'accesso all'acqua dolce per le generazioni future.

Tommaso Lassalandra



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