martedì 25 aprile 2023

Festa della Liberazione



La Festa della Liberazione del 25 aprile è una festa nazionale, si ricorda la liberazione d'Italia dal governo fascista e dall'occupazione

nazista del paese. Con la Festa del 25 Aprile si  ricorda la Resistenza e  il valore dei partigiani di ogni colore politico che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del Paese.

La festa fu istituita dal capo del governo De Gasperi nell’aprile del 1946 che stabiliva per quell’anno la festa nazionale del 25 aprile.

Le formazioni partigiane si costituirono infatti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943, per iniziativa di civili e di militari del dissolto Esercito Regio. Inizialmente composta da poche migliaia di uomini, la Resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, contadini e dei giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò che portarono le formazioni partigiane a circa 300.000 persone.

L’azione della Resistenza fu promossa dal Comitato di Liberazione Nazionali il primo dei quali sorse a Roma il 9 settembre 1943 mentre il Re e Badoglio fuggivano.

Nel CLN erano rappresentati i partiti sorti e ricostituitisi durante il 1943.

Le formazioni partigiane si distinguevano a loro volta per orientamento politico: vi erano le brigate Garibaldi (comuniste), le Matteotti (socialiste) e quelle di Giustizia e libertà (del partito d’azione) esistevano molte formazioni di ispirazione cattolica che si rifacevano alla Democrazia Cristiana, altri gruppi costituiti da militari fedeli al governo Badoglio. Nel giugno 1944 si costituì anche il CLN Alta Italia (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia), attivo nei territori ancora sotto occupazione nazifascista. Grazie all'attività di questi gruppi a cui si affiancò la partecipazione diretta della popolazione civile, molte zone furono liberate dai partigiani prima dell’arrivo degli alleati.

Dunque, la Resistenza è stata una pagina importante della nostra storia perché in quella esperienza parteciparono persone di varia estrazione sociale e politica.

Quella data fu scelta perché proprio il 25 aprile fu ordinata l’insurrezione generale per liberare i territori ancora occupati.

In questa occasione solenne il Presidente della Repubblica si reca all’altare della Patria e rende omaggio ai caduti.

Nel corso degli anni sono sorte molte polemiche sulle modalità di festeggiare il 25 aprile e in particolare perché alcune forze politiche di destra hanno sempre lamentato una parzialità di questa ricorrenza a favore della tradizione di sinistra, molte formazioni di sinistra invece hanno contestato la destra per il modo di commemorazione della festa.

Il 25 aprile dovrebbe essere considerata da tutti la data di un nuovo inizio dell’affermarsi della libertà e della democrazia, uno sforzo collettivo che si compie con la costituzione repubblicana del 1948.

Il popolo italiano conquistò così le libertà politiche, sociali, culturali, i diritti civili ed economici, la libertà di opinione, di voto, di associazione, tutte le libertà di cui oggi godiamo e in ogni momento dobbiamo ricordare che queste sono ben radicate proprio nel 25 aprile.

Si dovrebbe invece costruire una memoria condivisa e affermare che la liberazione dal nazismo e la fine della Seconda guerra mondiale sono valori per tutti e da rivendicare.

È il valore assoluto della libertà che dovrebbe prevalere sulle divisioni politiche, come ricordando tanti episodi della resistenza che non fu solo lotta politica ma lotta per la libertà.

Basta ricordare il sacrificio di Salvo D’Acquisto giovane carabiniere di una caserma alle porte di Roma che durante il caos del settembre del 1943 incarnò lo Stato. Si sacrificò al posto di decine di persone innocenti che i tedeschi volevano giustiziare per rappresaglia.

Un uomo dello stato con coraggio ed eroismo mostrò il valore della Resistenza agli invasori e alla violenza della sopraffazione.

Ricordiamo anche Sandro Pertini che con l’appello via radio diffuso il 25 aprile, incitava i milanesi allo sciopero generale e ad occupare le fabbriche e i palazzi delle istituzioni per evitare che fossero distrutti dai tedeschi in ritirata.

Come in tante altre occasioni (le cinque giornate di Napoli), i partigiani e il popolo italiano combatterono militarmente per allontanare le truppe tedesche e liberarono molte città e queste vittorie sono il segno della libertà che oggi dobbiamo onorare e ricordare.

Dobbiamo quindi conoscere la nostra storia per costruire un futuro di libertà e di rispetto per tutti.

Pierluigi Giuliano


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