giovedì 4 maggio 2023

Viaggi di istruzione: 3 racconti

 


Il 26 aprile il terzo scientifico B e C ed il terzo classico si sono recate in gita a Bologna. Le classi hanno iniziato la giornata alle 7:00 in stazione dove si sono riunite con i docenti in attesa del treno. Giunti in stazione una guida li ha accolti per una visita tra i portici. L’accompagnatore ha spiegato la storia della città e delle epoche che ha attraversato, tutto ciò trasmesso su una radiolina distribuitaci dalla guida.

La città di Bologna possiede tre cinte murarie diverse, ognuna risalente ad un’epoca diversa. Superata la terza di queste, ovvero la più esterna i cui resti sono quasi inesistenti, il gruppo si è diretto verso il quartiere ebraico dove ha passeggiato per i portici e attraversato i canali. Durante la passeggiata per il quartiere la guida ha raccontato vari avvenimenti storici legati ad esso. Nei pressi del quartiere i ragazzi si sono soffermati su una delle torri che caratterizzano Bologna, la torre del Prendiparte. Il percorso è continuato verso la torre degli Asinelli, la torre più alta di Bologna con 97 metri, e la Garisenda, la quale batte la Torre di Pisa in pendenza.

In seguito, le classi si sono dirette verso la piazza principale di Bologna, Piazza Maggiore, dove hanno visitato la Basilica di San Petronio. 

La basilica ospita grandi opere, tra cui la meridiana Cassini, ovvero la meridiana più lunga al mondo che a differenza delle altre meridiane aveva la funzione di calendario. Nella basilica il gruppo si è fermato per ascoltare la storia della città ed i vari avvenimenti associati alla chiesa fra cui l’incoronazione da parte di Giulio II di Carlo V d’Asburgo in qualità di imperatore del Sacro Romano Impero di Nazione Germanica, incubo della scorsa interrogazione di storia.

Successivamente i ragazzi hanno raggiunto la vecchia università di Bologna, la quale ha origini antichissime; al suo tempo in essa venivano tenuti solamente gli esami, mentre le lezioni si tenevano a casa del professore; inoltre è caratterizzata da un piccolo quadriportico dove rispettivamente ad ogni colonna sono posizionati degli stemmi araldici al di sopra del capitello. L’ultima tappa effettuata con la guida è stata la fontana del Nettuno ad opera del Giambologna. Riconsegnati gli apparecchi, i professori e gli alunni sono andati a pranzare in un ristorante tipico, il Tigelliere, dove gli sono stati serviti taglieri di affettati e formaggi con tigelle, tagliatelle al ragù e lasagne. Una volta pranzato i ragazzi sono stati lasciati liberi di poter girare per la città prima di dirigersi in stazione. Infine, si torna a Roma stanchi dalla grande passeggiati e rilassati dopo una lunga giornata all’aria aperta, desiderosi di riposarsi.

Francesca Lorenza Leonardi

V classico - Madrid

Dal 26 al 29 aprile, le classi di quinto liceo sono andate in viaggio a Madrid. Un’esperienza unica, in occasione della quale ci si è dedicati alla cultura locale attraverso le visite in due dei musei più famosi al mondo: il Museo del Prado e il Museo Reina Sofia.

Per non parlare poi del Parque del Retiro e del Palazzo Reale. Inoltre, per i più appassionati del calcio, la visita allo stadio Santiago Bernabeu, nel cui museo sono esposte le 14 Champions League vinte dal Real Madrid.

Nei pomeriggi liberi, con la temperatura che arrivava anche a 33 gradi centigradi, per i ragazzi non c’era niente di meglio che sedersi al tavolo di un tapas bar per gustarsi degli ottimi stuzzichini, accompagnati da una “cerveza” ghiacciata.

Al tramontar del sole, piano piano si capisce perché il soprannome dei madrileni sia “Los Gatos”, con discoteche che aprono a mezzanotte e chiudono alle sei del mattino, come il Goya o il Toy Room, dove si ha la possibilità di conoscere oltre che la cultura anche la "fauna" locale.

Insomma, un viaggio che ci ha aiutato a staccare un attimo dall’ansia della maturità per poter riprendere le energie e arrivare carichi e pronti all’esame.

Attilio Buonomo


V scientifico A, B e C - Madrid

Il quinto anno, la maturità, i libri, i compiti, lo studio matto e disperatissimo…il quinto anno è questo, ma non solo: è il tempo in cui si fortifica maggiormente la classe, in cui circola tanta speranza per il futuro e si ride dei vecchi ricordi mentre se ne formano dei nuovi. Quale esperienza migliore, se non un bel viaggio a Madrid, potrebbe contribuire a rendere ancora più memorabile questo anno già particolare? Il giorno 26 Aprile le classi finaliste dello scientifico si sono trovate presso l’aeroporto Leonardo Da Vinci a Roma. Dopo il volo di un paio d’ore è stata raggiunta la località spagnola. Accompagnati dai professori Lenti, Costa, Moro, Sforza e dalle professoresse Pescarmona e Pettinari i ragazzi hanno visitato a piedi la Plaza Mayor, il Palazzo Reale e la Puerta del sol, per poi concludere il giro al Mercato di San Miguel, dove affamatissimi hanno avuto la possibilità di assaggiare le tapas e i prodotti tipici e freschi del posto. Alla sera è stata data la piena libertà; c’è chi stremato dal viaggio è rimasto in hotel, chi ha voluto provare ristoranti stravaganti, chi (in pieno stile movida) è andato a ballare. Il giorno seguente è stato dedicato alla visita dell’incantevole città di Toledo dove, accompagnati da guide esperte, i ragazzi hanno appreso i dettagli e la storia nascosta nei meandri della città. Nel tardo pomeriggio si è rientrati a Madrid. Tra una crocchetta di jamon iberico e l’altra, un cucchiaio o forse un piatto di troppo di paella il gruppo ha stavolta piacevolmente cenato insieme. Dopo aver passato la notte a festeggiare il compleanno di uno degli alunni, i ragazzi si sono dovuti svegliare di buon ora per una mattinata impegnativa, iniziata con una passeggiata al Parque del Retiro e terminata al Museo del Prado. Alla vista di alcune opere del Tintoretto, las Meninas di Velazquez e centinaia di altri capolavori gli occhi e i cuori di tutti sono stati piacevolmente appagati. Nel pomeriggio questa sensazione si è amplificata di fronte all’immensità sconvolgente del Guernica di Picasso, ubicato al Museo Reina Sofia. L’ultima sera molti si sono ritrovati a festeggiare in un locale, per poi partire all’indomani mattina. Un mio professore una volta mi disse che George Moore parlando del viaggio scrisse: “Un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve e torna a casa per trovarlo”. Io non posso parlare a nome di tutti, ma spero che come me anche gli altri abbiano trovato ciò che cercassero, un’esperienza indimenticabile e degli amici per la vita.

Giorgia Gambarini

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