Con un annuncio a sorpresa fatto meno di una settimana fa, Jacques Bermon Webster II,
ovvero Travis Scott, ha presentato a Roma, al Circo Massimo, il suo nuovo album: “Utopia”.Una scelta quella del luogo che sembrerebbe un ripiego, visto che all’inizio il concerto doveva tenersi in Egitto, ma che, a mio avviso ripiego non è. Infatti in “Circus Maximus”, una delle canzoni contenute in “Utopia”, Travis Scott parla di se stesso come di un moderno gladiatore, costretto a intrattenere la folla. E proprio questo ha fatto questa sera. Ha intrattenuto i suoi fan, le migliaia di ragazzi in delirio radunatisi nello stesso luogo dove, oltre duemila anni fa, si ritrovavano i romani per assistere agli spettacoli. Travis incanta gli animi, ammalia, come un pifferaio magico. Appare alle 21:30, si nasconde tra getti di fiamme che spuntano dal palco, dietro di lui e a lato centinaia di amplificatori che fanno tremare Roma, nel vero senso del termine.
Un’ora e mezza di concerto alla fine, che non può neanche definirsi un concerto vero e proprio, bensì uno show, una rappresentazione artistica, un’apparizione, un’esperienza sensoriale, in cui protagonista non è tanto la musica ma il personaggio stesso Travis Scott.
Il rapper si presenta sul palco con una tuta bianca da astronauta e un paio di occhiali da sole e promette “Tonight will be a great experience”. Il Circo Massimo, infuocato dalla scenografia è già in delirio. Sembra quasi ci sia una continuità spazio temporale tra gli spettacoli di duemila anni fa e oggi.
Ma non basta.
Travis Scott fa un regalo speciale ai suoi fan, un tributo alla città eterna.
Sulle note di “Praise God”, sale sul palco il suo fraterno amico, la leggenda del rap, il rapper che ha venduto 140 milioni di copie: Kanye West.
“There is NO UTOPIA without Kanye West.
There is NO TRAVIS SCOTT without Kanye West.
There is NO ROME without Kanye West”.
Insieme cantano “Can’t tell me nothing” e, il boato del pubblico esplode. Un vero e proprio terremoto acustico.
Non ci sono altre parole.
Il rapper dei record ci ha regalato, ha regalato alla nostra città, un evento kolossale, concentrato in poco più di un’ora e mezza ma chi c’era lo ricorderà a lungo.
Ed io posso dire di esserci stato
Filippo Maria Giovannini
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