Foto di Matilde Fanuele
Martedì 17, alle 9:30, inizia il nostro viaggio, quasi nel passato. Gli alberi lungo il percorso sembravano interminabili, i cartelli stradali passavano veloci dal finestrino. Sembravamo quasi risucchiati in un tunnel spazio-temporale pronto a catapultarci indietro nel tempo. Arriviamo e ci troviamo improvvisamente a passeggiare sulle strade che tempo fa i nostri antenati avevano costruito blocco dopo blocco: le strade di Ostia antica. La città di Ostia, prima colonia romana fondata da Anco Marzio nel VI secolo, nota purtroppo a noi giovani quasi solamente per la vicinanza da Roma e le numerose spiagge, quando da sempre, in tutto il mondo, è celebre per gli scavi e i numerosi ritrovamenti archeologici. Vedendola da vicino è ancora più spettacolare, un viaggio nel passato in piena regola. Per l’entrata agli scavi si passa dalla necropoli, che, sebbene il nome suggerisca un ambiente tetro e abbandonato, a mio parere, è l’ingresso in un mondo di ricordi e vite che non ci appartengono e che potremmo solo sperare di comprendere scoprendo la loro storia. Percorrere quei sentieri mi trasmetteva un senso di incredulità e meraviglia. Non sembrava vero avere la possibilità di vedere dal vivo questi luoghi sepolti dal tempo, di poter vedere nella realtà gli argomenti studiati. Abbiamo visto, tombe di molte tipologie e forme come il ‘colombario’, una tomba formata da archetti con delle incanalature, come quelle per le colombe, dove si mettevano le cenere del defunto, ma anche luoghi di vita quotidiana, come i condomini (le insulae), dove si trovavano specialmente uomini di ceto basso come i negozianti che quasi sempre vivevano sopra il loro negozio, salivano le scale a chiocciola e arrivavano nelle loro dimore; ma poi anche le case dei ceti più alti (le domus) e i bagni pubblici (le latrinae). Sono stati altrettanto suggestivi anche i luoghi in cui gli antichi si recavano per potersi svagare come le taverne (le tabernae), il teatro e le terme; queste, peraltro, erano gratuite e i servizi che offrivano erano svariati: dalle biblioteche ai negozi di mercanzie pregiate, dal massaggio alla depilazione; le donne ci andavano dall’alba alle 13, mentre gli uomini ci andavano dalle 13, l’ora in cui finivano di lavorare, fino al tramonto.
Per rendere ancora più speciale questo viaggio, grazie all’organizzazione del professor Rosati, siamo stati accompagnati da tre classi del Gonzaga di Milano, altra scuola lasalliana come il De Merode, che saranno in viaggio d'istruzione per una settimana a Roma. Ancora una volta il movimento lasalliano si è superato dandoci la possibilità di coltivare amicizie nuove anche all’infuori della nostra città natale.
Vittoria Honorati Bianchi
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