In occasione della giornata della fraternità, che ormai nella nostra scuola si organizza da 40 anni, noi ragazzi
abbiamo passato un po’ di tempo insieme a persone con disabilità e anziani provenienti da vari istituti. La giornata inizia alle 9 con l’accoglienza dei nostri ospiti, che accompagniamo ai tavoli, dove è pronta la colazione: mentre li serviamo a tavola e approfittiamo anche noi di qualche cornetto, chiacchieriamo con loro, che sono molto felici di conoscerci e raccontarci le loro storie. Verso le 11.30 nel quadriportico arriva la fanfara dell’Associazione SS. Pietro e Paolo, che si esibisce dilettando le nostre orecchie: l’esibizione dura circa 45 minuti, che a mio parere, per il piacere di quelle melodie, sono più che volati. Alle 12.30 andiamo tutti in palestra per la celebrazione della Santa Messa, animata dal coro degli studenti, che ricevono molti applausi dagli ospiti. Dopo la Messa arriva il momento forse più atteso da parte di tutti: il pranzo. Infatti, per noi non si tratta solo di servire loro i piatti, ma anche di sedersi e mangiare con loro: qualcuno mi racconta le proprie esperienze universitarie (interessante il racconto di un signore su un esame di farmacologia, al quale oltre a lui, per l’elevata difficoltà, si presentarono solo in tre), qualcun altro il suo passato da sportivo(un signore mi ha colpito per quanti sport avesse praticato), un altro ancora la sua tensione all’Esame di Stato. Per concludere il pranzo arriva la torta, molto apprezzata dagli invitati. E dopo pranzo che si fa? Ci si diverte un po’ con gli stornellatori, che fino alle 16 ci intrattengono con musica e balli, il miglior modo per concludere una giornata di divertimento e condivisione.Benedetto Fenoaltea
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