Come ogni anno, agli inizi del mese di novembre la nostra scuola propone ai suoi studenti la celeberrima iniziativa di una
delle più prestigiose università d’Italia, la Bocconi, la quale formula delle prove di stampo logico-matematico e le propone a tutti i giovani del nostro paese che devono risolverle in un tempo variabile da 60 a 120 minuti. Gli esercizi, ovviamente, sono suddivisi per difficoltà di esecuzione e ci sono, quindi, differenti categorie ognuna associata ad un diverso grado di educazione:C1 (per gli studenti di prima e seconda della scuola secondaria di I grado);
C2 (per gli studenti di terza della scuola secondaria di I grado e di prima della scuola secondaria di II grado);
L1 (per gli studenti di seconda, terza e quarta della scuola secondaria di II grado);
L2 (per gli studenti di quinta della scuola secondaria di II grado e del primo biennio universitario);
GP ("grande pubblico" riservato agli adulti, dal terzo anno di università ... ai classici 99 anni di età);
HC ("alta competizione": gli adulti, dal terzo anno di università ai classici 99 anni di età, che si sono classificati al primo o al secondo o al terzo posto nelle finali nazionali delle categorie L2 o GP in una delle ultime dieci edizioni).
Queste prime prove, fronteggiate nella giornata di mercoledì 15 novembre dagli studenti che hanno aderito all'iniziativa, rappresentano in realtà una prima selezione tramite cui sono scelti solo pochi ragazzi, i quali dovranno affrontarsi per determinare chi potrà accedere alla fase successiva: le nazionali. I vincitori della fase nazionale, inoltre, avranno la possibilità di accedere alle gare internazionali, la cui finalissima dello scorso anno si è tenuta a Wroclaw, in Polonia.
La denominazione “giochi” potrebbe far pensare che si tratti di semplici indovinelli o esercizi matematici risolvibili con la sola conoscenza della teoria ma vi assicuro che non è così: la difficoltà è molto elevata e non è sufficiente sapere delle formule bensì è fondamentale il ragionamento profondo da fare e l’arguta comprensione delle domande che non sempre sono poste nel modo più facile, costringendoti a leggerle più volte prima e mentre lo svolgimento della traccia. Il rimando al campo semantico del gioco non è comunque errato dal momento che spesso vengono presentate delle situazioni irreali e quasi buffe usate per giustificare e contestualizzare dei calcoli da fare, la prima che mi viene in mente è sicuramente la prova della “gallina matematica” che deve contare le proprie uova mentre ne depone delle altre.
Anche quest’anno la difficoltà degli esercizi è rimasta alta creando difficoltà nella risoluzione ai ragazzi, non aiutati dagli stringenti tempi che hanno contribuito ad una maggiore pressione su di loro. La speranza che qualcuno della nostra scuola sia stato selezionato per la fase successiva non deve però svanire, non ci resta che aspettare i risultati.
Filippo De Santis
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