sabato 9 dicembre 2023

Alex Schwazer: dal paradiso all'inferno

 


Il nome di Alex Schwazer ha attirato molta attenzione e suscitato controversie nel mondo dello sport. Nato il 26 dicembre 1984 a Sterzing, in Italia,

Schwazer ha fatto la sua comparsa nell'atletica leggera dimostrando un talento straordinario nel marciare, con il quale ha vinto le Olimpiadi del 2008 a Pechino. La sua carriera è stata caratterizzata da trionfi olimpici, ma anche da scandali che hanno gettato ombre sul suo successo.

Il marciatore ha iniziato a ottenere successo dopo la vittoria alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Tuttavia, a Londra nel 2012, pochi giorni prima di difendere il suo titolo olimpico, Schwazer è stato sospeso dopo essere risultato positivo al doping. La sostanza vietata era l'EPO (eritropoietina), un ormone che aumenta la produzione di globuli rossi e, di conseguenza, l'ossigeno nel sangue. Lo stesso atleta ha ammesso di aver agito da solo, cercando di migliorare le proprie prestazioni olimpiche, ma ciò ha segnato la fine della sua carriera.

Squalificato per tre anni, Schwazer ha affrontato un periodo difficile. Dopo quattro anni, ha tentato un ritorno a Rio de Janeiro, sotto la guida di Sandro Donati e seguendo una via pulita. Tuttavia, il 21 giugno 2016 è stata diffusa la notizia di un nuovo risultato positivo, basato su analisi del campione di urine prelevato il 1 gennaio 2016. Inizialmente sembrava negativo, ma successivamente sono emerse tracce di testosterone, confermando la positività.

Ciò ha scatenato un lungo periodo di polemiche nel mondo dello sport italiano, con opinioni divise su una possibile reincidenza o su eventi insoliti. Filippo Magnini, ex nuotatore, ha sottolineato la stranezza dell'analisi ritestata dopo cinque mesi, sollevando dubbi sulla sua validità.

Nonostante il ricorso presentato nel luglio 2016, questo è stato respinto il mese successivo, e Alex Schwazer è stato squalificato per 8 anni. Nel febbraio 2021, il GIP del tribunale di Bolzano ha ritenuto che i campioni di urina fossero stati alterati, ma il WADA ha contestato tali conclusioni in un comunicato stampa. Contestualmente, i legali di Schwazer hanno chiesto la sospensione della squalifica per permettergli di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, ma la richiesta è stata rifiutata.

Negli anni successivi, Schwazer si è allenato per partecipare alle Olimpiadi di Parigi nel 2024. Tuttavia, pochi mesi fa, è stata annunciata la sua esclusione da parte della WADA, segnando probabilmente la fine della sua carriera. La notizia è stata comunicata da Schwazer durante la sua partecipazione al "Grande Fratello".

In conclusione, se Schwazer non avesse fatto uso di doping, potremmo parlare di un atleta con un palmarès più ricco. È ingiusto che la sua vita sportiva sia stata distrutta a causa di scelte sbagliate, anche se ha continuato a lottare per la sua innocenza di fronte alla giustizia sportiva per molti anni.

Gabriele Omiccioli

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