Tanti anni fa chiesi a mia madre quale fosse stato il primo regalo di Natale mai fatto nella storia. La domanda di un bambino, la cui ingenuità non poteva forse neanche ricevere una risposta.
Mia madre però non si scompose e mi lesse un racconto di uno scrittore statunitense che spiegava quale fosse stato il primo dono.
Oggi regalo a voi quella storia.
Una famiglia composta da madre, padre e figlia di quattro anni, risponde ad un annuncio di un’anziana signora che cercava qualcuno che le facesse compagnia nella sua grande casa vittoriana. I tre si ambientano subito nella nuova dimora e l’anziana signora diventa in poco tempo parte integrante della famiglia. Il papà è sempre più preso dal suo lavoro e sempre meno presente nella vita della piccolina, a cui non dedica il tempo che merita. Un giorno, con l’avvicinarsi del Natale, la signora chiede all’uomo se sapesse quale fosse stato il primo dono, la stessa domanda che avevo fatto io alla mia mamma. Il papà non risponde. Passano i giorni e l’anziana signora, che portava dentro di sé un triste segreto, ovvero la morte della sua bambina di tre anni, si ammala gravemente e viene ricoverata in ospedale. È il suo riservato dolore che rivela alla famiglia il primo dono di Natale della storia.
“L’essenza stessa del Natale è la meraviglia negli occhi di un bambino. Più dei doni, semplici manifestazioni di quell’essenza che altro non è che il puro amore di un genitore per il figlio, simbolizzato, in primo luogo, dall’amore del Padre per tutti i suoi figli. In nome di quell’amore Egli sacrificò quanto aveva di più caro, mandando il suo unico figlio sulla terra in quel lontano Natale di molti anni fa. E finché la terra vivrà e anche oltre, quel messaggio non morirà mai. Anche se il vento freddo della vita porterà il gelo nel cuore degli uomini, quel messaggio, da solo, proteggerà il cuore dalle tempeste della vita”.
Il primo dono di Natale è stato l’amore.
L’amore di un genitore per il proprio figlio, puro come la prima neve di Natale.
Auguri!
Filippo Maria Giovannini
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