Ogni settimana che passa sembra che si consolidi l'evidenza che l'inquinamento atmosferico danneggia la nostra salute. In questi ultimi anni sembra che l’argomento sia molto discusso e che la maggior parte dei Paesi
si sia già mossa o si stia muovendo a favore della risoluzione della tematica. Ani Dasgupta, il capo del think tank del World Resources Institute, ha recentemente dichiarato: “Il recente report delle Nazioni Unite sorvola su quella che è una vera e propria pagella per gli sforzi globali sul clima. Emissioni di carbonio? Ancora in crescita. Impegni finanziari dei paesi ricchi? Inadempiente. Sostegno all'adattamento? Terribilmente in arretrato. Questa relazione è un campanello d'allarme per l'ingiustizia della crisi climatica e un'opportunità fondamentale per correggere la rotta."Nel report dell’ONU, precedentemente citato nell’osservazione di Ani Dasgupta, viene evidenziato il bisogno di ridurre le emissioni: "Raggiungere zero emissioni nette di CO2 e gas a effetto serra richiede trasformazioni dei sistemi in tutti i settori e contesti, tra cui l'aumento dell'energia rinnovabile e l'eliminazione graduale di tutti i combustibili fossili, ponendo fine alla deforestazione, riducendo i nonLe emissioni di CO2 e l'attuazione di misure sia sul lato della domanda e dell'offerta".
Con questa affermazione la questione della graduale eliminazione dei combustibili fossili è ora al centro dei negoziati globali dell'ONU sul clima. Per anni, le nazioni produttrici di petrolio hanno impedito alle Nazioni Unite di adottare un linguaggio che avrebbe chiaramente richiesto la graduale eliminazione dei combustibili fossili, anche se è indiscutibile che la combustione di combustibili fossili è la causa principale della crisi climatica.
Le emissioni sono state al centro della discussione non solo per il loro impatto climatico ma anche per le loro conseguenze nell’ ambito sanitario. Ci sono migliaia di studi sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sul nostro sistema respiratorio o sul corpo umano, da un punto di vista fisico.
Con una nuova ricerca basata a Roma, viene studiato l’effetto dello smog e dell’aria inquinata della città sulla psiche e sulla salute mentale dell’uomo.
La dott.ssa Federica Nobile del dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio ha spiegato cosa ha portato lei e il proprio team all’interesse per questa ricerca. "Recenti studi hanno collegato l'inquinamento atmosferico allo sviluppo di disturbi psichiatrici, tra cui depressione, ansia e episodi psicotici. Tuttavia, tutte queste associazioni sono state studiate principalmente in piccoli gruppi, rendendo i loro risultati difficili da generalizzare."
Di conseguenza il team di Nobile ha iniziato con i dati del censimento su oltre 1,7 milioni di adulti che vivevano a Roma nel 2011 e li ha abbinati con i registri medici e di assicurazione sanitaria pubblica.
Nei successivi otto anni le cartelle cliniche sono state analizzate alla ricerca di nuovi casi di problemi di salute mentale durante il periodo di osservazione, considerando anche eventuali ricoveri in ospedale o nuove prescrizioni per antipsicotici, antidepressivi e stabilizzanti dell'umore.
Francesca Lorenza Leonardi
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