Mentre si avvicina la messa in scena di “Romeo + Giulietta”, abbiamo il piacere di ascoltare i tecnici delle luci e i tecnici del suono. Protagonisti dell’intervista sono
Edoardo Aliberti (tecnico delle luci) e Filippo De Santis (tecnico del suono), entrambi esperti nel loro ambito, dato che hanno già partecipato a diversi spettacoli. Iniziamo con Edoardo.Edoardo, che cosa dovrebbe sapere ogni tecnico delle luci?
Il suo lavoro principale è programmare le luci dopo le prove, per poi prepararsi allo spettacolo: quindi mettere i vari colori e posizionarli nel modo giusto, capire quale americana dobbiamo usare (nel nostro teatro ne abbiamo quattro, solitamente ci aiuta il regista nella scelta di quella più opportuna).
Ci sono cose più difficili da fare rispetto ad altre?
Sì, le teste mobili, delle luci che non sono fisse ma devi programmare nel punto in cui vuoi metterle.
Quali sono i problemi che si potrebbero presentare durante lo spettacolo?
Per esempio, all’ultimo spettacolo alcune luci non funzionavano e, dato che non potevamo cambiare tutta la programmazione (perché l’avevamo già fatta durante le prove), abbiamo cercato di sistemarla mentre lo spettacolo era in corso, adeguandola alla scena: quindi abbiamo messo una luce in una posizione diversa e con un diverso colore.
Anche se non state sul palco, durante lo spettacolo la tensione si sente?
Al mio primo spettacolo si, perché ero dentro un mondo nuovo e c’erano tanti spettatori nella sala, poi già alla seconda volta ero abituato, quindi figuriamoci alla terza o alla quarta. Questo spettacolo sarà la prima volta per un nuovo ragazzo, penso che sarà teso ma sono fiducioso.
Se parteciperai ai prossimi spettacoli, sarai sempre un tecnico delle luci?
Sì, il lavoro che faccio mi piace e non penso che cambierò.
Grazie Edoardo e in bocca al lupo, passiamo ora la parola a Filippo De
Santis.
Filippo, quali sono i compiti dei tecnici del suono?
Ci sono molteplici compiti. Il primo è sicuramente quello di far partire al momento giusto le canzoni, affinché lo spettacolo vada avanti e sia fruibile e apprezzabile. Poi, un altro compito è la gestione dei microfoni, che a sua volta comporta due compiti: quello del montaggio, dello smontaggio e della preparazione dei microfoni, quindi comprende anche l’equalizzazione; l’altro invece è quello più complesso, perché bisogna mutare e attivare tutti i microfoni all’entrata e all’uscita dei vari attori.
C’è una collaborazione con gli altri membri del teatro?
Sicuramente c’è una collaborazione con tutti. In primis con la regia: durante le prove e durante lo spettacolo ci deve essere comunicazione tra noi e loro perché altrimenti non si va da nessuna parte, dobbiamo seguire tutte le loro indicazioni. Poi, c’è la collaborazione con gli attori: come abbiamo detto prima, è fondamentale il montaggio e lo smontaggio dei microfoni; inoltre, è importantissimo lo scambio delle istruzioni sui microfoni, perché non tutti gli attori sanno come comportarsi con il microfono, soprattutto se si rompono. Dunque, abbiamo un rapporto anche con i tecnici delle luci: i nostri compiti vanno di pari passo con i loro, quindi ogni tanto scherziamo per staccarci un po’ dalla serietà delle prove.
Il lavoro che fai si può imparare a teatro o bisogna avere un’esperienza di base?
Senza dubbio si può imparare qui a teatro, perché non prevede compiti troppo difficili e basta seguire le istruzioni dalla regia. Personalmente, essendo appassionato, ero già in questo ambito e avevo uno studio pregresso, perciò alcune cose (come l’equalizzazione di cui parlavo in precedenza) sono risultate più facili per me. Quindi, ci sono cose che all’inizio chi non è esperto non può fare, ma che può imparare facendo tutti gli anni il tecnico del suono.
Qual è la parte più divertente del tuo lavoro?
La parte più divertente è quando arriva la console, perché durante le pause della prova possiamo fingerci dei piccoli dj. Poi, stare in gruppo lì sopra non è per niente noioso.
Ai prossimi spettacoli continuerai come tecnico del suono?
Penso di sì, perché sicuramente non farò l’attore e credo che il tecnico del suono sia il ruolo che mi rappresenta di più.
Grazie Filippo, un grande in bocca al lupo anche a te!
Benedetto Fenoaltea
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