Terminato lo studio dei poeti romantici inglesi, il 5° Classico, accompagnato dalla prof.ssa Tomei, si è recato alla “Keats-Shelley House” e successivamente al
Nel museo è esposta anche una delle primissime edizioni di Frankenstein, di Mary Shelley (moglie di Percy Bysshe Shelley). Inoltre, non mancano le lettere che si spedivano tra parenti e amici, alcune anche con qualche ciocca di capelli. Oltre alla biblioteca, si può entrare nella piccola camera da letto di Keats, dove morì di tubercolosi il 23 febbraio 1825, a soli 25 anni. Il poeta fu poi sepolto al cimitero acattolico di Roma, seconda tappa dell’uscita didattica. Il cimitero si trova al lato della Piramide Cestia, appena fuori le Mura Aureliane: infatti le norme dello Stato Pontificio vietavano ai non cattolici di essere sepolti all’interno della città. Diversi personaggi importanti, molti stranieri, hanno le loro tombe in questo luogo: oltre a quella di John Keats, si trovano quelle di Percy Bysshe Shelley, Joseph Severn (caro amico di Keats), August Von Goethe, Antonio Gramsci, Andrea Camilleri e Giorgio Napolitano. Il cimitero presenta uno stile inconfondibile, che incarna i valori puritani: infatti le tombe sono molto modeste, non hanno ornamenti e talvolta neanche il nome (come nel caso di Keats, che fece scrivere: qui giace uno il cui nome fu scritto nell’acqua), proprio per focalizzare l’attenzione sulla spiritualità piuttosto che sull’estetica. La tomba più monumentale è sicuramente quella di Emelyn Story, per la quale il marito William Wetmore Story scolpì la famosa statua dell’Angelo del Dolore.
Dunque, la visita è stata non solo istruttiva ma anche molto interessante, soprattutto per entrare ancora di più nell’argomento appena studiato e per comprendere una concezione del cimitero e della morte totalmente diversa dalla nostra: secondo Keats infatti, la morte è un sogno eterno, perciò non possiamo pensare che sia il dolore più grande.
Benedetto Fenoaltea
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