Scampia 18-21 febbraio 2024
CasArcobaleno è la casa dei diritti di tutte e tutti. È un luogo mentale e fisico,
Grazie a CasArcobaleno abbiamo avuto il coraggio di guardare oltre i nostri limiti, senza restare chiuse negli schemi che la vita ci ha costruito intorno con gli anni. Abbiamo abbracciato bambini che non conoscevamo in un campo rom, abbiamo condiviso il pasto con decine di persone che non avevamo mai visto prima, abbiamo imparato a fare squadra nonostante le differenze caratteriali, abbiamo scoperto la gioia di una risata sincera giocando a biliardino con un gruppo di ragazzi che tifano come se fossero allo stadio.
Abbiamo capito l’importanza di condividere i gesti, anche quelli più piccoli, con chi incontri per la prima volta e con chi fa parte della tua vita da sempre, perché questo ci dà la speranza di creare una comunione che va al di là della contingenza. Abbiamo scoperto che molti dei nostri limiti non li conosciamo fin quando la vita non ci catapulta in una realtà di cui sapevamo l’esistenza, ma che non ci eravamo mai fermati ad osservare, spesso per timore più che per superficialità.
Ci siamo accorte di quanto, a volte, restare ancorate alle abitudini sia un freno, un ostacolo a nuovi stimoli per la crescita umana.
L’esperienza vissuta a CasArcobaleno ci ha offerto l’opportunità di riscoprirci e amarci. Abbiamo imparato l’importanza del saper mettere in circolo insieme nuove idee, e riflettuto con attenzione sul valore della gratuità.
Abbiamo potuto accogliere vissuti che generalmente vengono etichettati come inaccettabili come parti di noi, degne di ascolto e attenzione al pari (e forse più!) delle altre. Abbiamo potuto riflettere sull’importanza della comunicazione e della condivisione dei nostri vissuti emotivi. Compiere questo percorso in solitudine può essere deleterio, perché ci si ritrova soli davanti a un enorme bagaglio di imperfezioni che non si sa come affrontare. La condivisione, al contrario, consente, di darsi forza vicendevolmente, di guardare ai propri vissuti emotivi con maggiore distacco e da nuove prospettive, rompendo quel circolo vizioso per cui il limite diventa necessariamente mancanza.
I ragazzi della comunità ci hanno insegnato la leggerezza, ma ci hanno anche mostrato, attraverso i loro occhi, desiderio di accettazione e appartenenza, nonché richiesta d’attenzione, aiutandoci così a riflettere sull’importanza del fare attenzione a ogni singolo sguardo e gesto nei confronti degli altri.
I ragazzi del Liceo De Merode, di cui abbiamo avuto il privilegio di essere accompagnatrici, ci hanno mostrato il volto vero dell’amicizia e della solidarietà, hanno appreso ed hanno insegnato, divenendo essi stessi motivo di crescita per noi Docenti.
A livello educativo, il contatto con situazioni di estrema fragilità e delicatezza è stato fondamentale per mettere in evidenza l’incontro-scontro con la nostra limitatezza. Questo è avvenuto consapevolmente e ci ha fatto riflettere su quanto la nostra esperienza personale e soggettiva sia un’imprescindibile fonte di conoscenza, perché per guardare ai vissuti degli altri è indispensabile avere consapevolezza dei propri limiti.
Noi insegnanti siamo chiamati a far sì che i limiti – prima percepiti come una mancanza e guardati con vergogna – diventino il punto di forza a partire dal quale ridefinire l’identità e costruire relazioni autentiche.
Ringraziamo CasArcobaleno per averci accolte come se fossimo state sempre parte della famiglia, facendoci capire che a volte guardarci intorno è il modo più efficace di guardare dentro noi stessi.
Questo viaggio ci ha insegnato che nello sguardo di chi abbiamo accanto possiamo vedere riflesso il volto di Dio, e capire che il bene più grande che Egli ci concede altro non è se non l’amore di chi abbiamo vicino, la capacità di ascoltare ed essere ascoltati, di vedere ed essere visti, di amare ed essere amati.
Prof.sse Chiara Massotti e Eleonora Ornello
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