Buona Pasqua a tutti, ai più "fortunati" ma soprattutto ai "meno fortunati" del mondo.
In questa giornata di
festa, vorrei invitarvi a riservare un momento della vostra giornata per rivolgere un pensiero alle persone che noi definiamo "meno fortunate" e riflettere sul momento storico in cui stiamo vivendo.Sebbene la Pasqua sia una festività cristiana, i suoi valori di speranza, rinascita e amore universale uniscono l'umanità, andando oltre le divisioni religiose. La Pasqua è molto più di una celebrazione religiosa; è un momento in cui ognuno di noi deve guardarsi intorno e rivolgere un pensiero a coloro che sono in difficoltà.
In un mondo affollato dal lusso e dall'abbondanza, dove questa ricchezza contrasta con le storie di coloro che lottano per sopravvivere, è vitale riflettere sulle esperienze dei più bisognosi: persone che si trovano al margine della società, dimenticate e ignorate da chi, come noi, ha la fortuna di vivere senza bisogni materiali urgenti. Le loro storie offrono preziose lezioni di resilienza e solidarietà, spingendoci a guardare al di là del nostro privilegio e a riconoscere la nostra comune umanità. Queste storie sono un richiamo alla compassione, alla solidarietà e alla gratitudine, e in esse ritroviamo la vera essenza della nostra umanità e il vero scopo del nostro cammino sulla Terra.
Potremmo rivolgere lo sguardo alle donne vittime di femminicidio, un problema sempre più radicato nella società in cui viviamo. Potremmo riflettere sulla guerra che dilaga tra Russia e Ucraina o tra Israele e Palestina. Queste guerre spesso sembrano distanti, mero argomento di conversazione o preoccupazione economica. Si parla dei civili massacrati dai conflitti, ma non altrettanto dei soldati che muoiono, lontani dagli affetti e che il più delle volte combattono per cause in cui neanche credono, oggi come ieri. Non pensiamo abbastanza ai bambini a cui la guerra ha portato via i genitori, orfani in un mondo maledetto.
La Pasqua, proprio per il suo significato di speranza e rinascita, dovrebbe accomunare tutti, indipendentemente dal colore della pelle o dai confini geografici. Tuttavia, assistiamo sempre più frequentemente a casi di razzismo gratuito. L'ultimo esempio riguarda Acerbi e Juan Jesus, calciatori coinvolti in un episodio in cui Juan Jesus è stato insultato per il colore della sua pelle.
Tuttavia, non possiamo permetterci di limitare la nostra compassione e solidarietà alla riflessione e alla contemplazione. È fondamentale trasformare queste lezioni in azioni tangibili. È nostro dovere, individuale e collettivo, in quanto cristiani e in quanto persone, lavorare per creare un mondo in cui nessuno debba lottare per soddisfare i propri bisogni fondamentali, in cui nessun bambino debba essere lasciato indietro.
In conclusione, vi invito tutti, che state leggendo questo articolo comodamente seduti sul vostro divano, a spendere un minuto del vostro tempo con il vostro fratello più bisognoso, sia esso un adulto o un bambino. La Pasqua non è solo uova di cioccolato e grandi pranzi, ma è un giorno in cui far emergere il valore della fratellanza. Cerchiamo di fare qualcosa, anche un piccolo gesto per chi ha meno di noi può essere importante. Donare un uovo a quel bambino che vediamo ogni mattina all'angolo della strada potrebbe sembrare banale, ma per lui potrebbe significare molto. Ricordiamoci che anche lui è uno di noi.
Nessuno merita di vivere in condizioni di miseria, degrado, abbandono o solitudine, specialmente in una giornata come questa.
Buona Pasqua a tutti!
Filippo Maria Giovannini
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