Sabato 2 marzo, un gruppo di ragazzi della nostra scuola si è recato alla Grande Moschea per una visita. Lì ci hanno accolto diversi
addetti tra cui il gentilissimo imam, colui che celebra i riti, Nader Akkad.Prima di tutto ci ha raccontato la storia della Moschea: iniziata nel 1985, fu terminata nel 1994 per un costo totale di 50 milioni di dollari, finanziati da numerosi Paesi mussulmani i cui nomi sono incisi su una targa all’ingresso.
L’architetto del progetto fu Paolo Portoghesi (purtroppo venuto a mancare a maggio) che si impegnò per rappresentare al meglio la cultura islamica.
Prima dell’ingresso si passa per una lunga scalinata con tre fontane e un piazzale le cui colonne ricordano un bosco. Abbiamo camminato sul grande tappeto, tra le diverse colonne a cinque pilastri, come quelli rappresentativi della religione, e sotto il grandioso lampadario e poi ci siamo seduti davanti al mihrab, la nicchia orientata verso la Mecca e qui l’imam ci ha parlato della religione e ha risposto ad alcune nostre domande. Ci ha spiegato che tutti i fedeli si posizionano in fila replicando i movimenti dell’imam, mentre le donne si posizionino in un piano superiore, rispettando le stesse regole. Ci siamo spostati nell’ampia libreria, consultabile da tutti i fedeli, nella quale abbiamo potuto vedere le diverse versioni del Corano regalate da vari Paesi. Infine siamo andati in una piccola stanza per le cerimonie e abbiamo assistito al richiamo dei fedeli e a una celebrazione.
È stata un’esperienza importante per conoscere di più questa religione monoteista e per eliminare quei falsi miti che possono nascere dall’ignoranza di culture estranee.
Cesare Giuliani
Nessun commento:
Posta un commento