Chi legge un articolo su un quotidiano, chi sulla Gazzetta dello Sport, chi sui consigliati di Siri e chi ascolta la radio nel traffico…ognuno di loro non pensa e non sa di avere qualcosa in comune
con gli altri ma in realtà, nessuno sta prestando attenzione a quello che sta facendo. Quante volte durante la giornata ci capita di fare una cosa e due secondi dopo scordarci totalmente dell’azione svolta. Qualcuno potrebbe pensare a segni di sbadataggine, o i più grandi di vecchiaia, ma in realtà stiamo solo facendo più di quanto previsto dal nostro cervello; il nostro istinto di agire sta facendo cose che la mente realizza troppo tardi. A volte l’essere umano non capisce quale sia il suo limite, modifica la realtà rendendola 10 volte più veloce per plasmarla alla vita frenetica e stressante che ci inghiotte. Basti pensare all’innovativo upgrade di WhatsApp, quando scrivere dei messaggi è diventato troppo lungo, quasi una perdita di tempo, è entrata in gioco la possibilità di registrare degli audio, che potessero essere registrati e inviati con un solo click. Non abbastanza contenti però, un nuovo aggiornamento è ormai giunto da tempo sugli smartphone: la riproduzione dei messaggi vocali a velocità doppia. Rendiamoci conto di quanto il tempo sia diventato la risorsa più unica e al contempo la più scarsa e soprattutto di come stiamo diventando vittime delle nostre stesse innovazioni. Se siamo arrivati fino a ciò è evidente che il fenomeno del multitasking può essere visto esclusivamente come forte limite per la comunità, un tempo in cui si è perso lo spirito perfino di leggere un messaggio è proprio di una società che non ha nemmeno la capacità di guardarsi negli occhi per comprendere le intenzioni dell’altro. Siamo portati ad agire per ottimizzare il nostro tempo, per condensare i pensieri in poche parole e tanti gesti. È evidente però che l'uomo ha bisogno di pensare, ancora adesso nel XXI secolo, l'uomo ha bisogno di domandarsi, di prendere il suo tempo per riflettere. Ha bisogno anche di conoscere e osservare con i suoi occhi tutto ciò che lo circonda e questo avviene sì, grazie alle nuove tipologie di ricerche online, ma maggiormente grazie ai sensi, alle emozioni e all’esperienza.D’altra parte, però va considerato l’enorme vantaggio di poter compiere più cose al momento, sia fisicamente sia mentalmente, da poterci liberare prima da impegni e compiti per passare alle cose seguenti. Per gli imprenditori, i lavoratori e le aziende, essere in grado di fare multitasking significa fare di più, in meno tempo e ottenere risultati migliori. Ci sono anche alcune strategie che possono aumentare la produttività. Per esempio, se si hanno diversi compiti che devono essere completati, provare a lavorare su di essi in brevi tempi di concentrazione piuttosto che distribuire l’attenzione in modo uniforme. Sarebbe possibile pensare di stabilire un numero preciso di priorità, pianificando la giornata di lavoro e fissando obiettivi raggiungibili, così si da provare a sfruttare al meglio il tempo mantenendo la concentrazione.
Ciononostante facendo più cose contemporaneamente e tutte in maniera sommaria si perde la concentrazione, si rischiano disattenzioni ed errori interpretativi, e sussiste un’alta possibilità di creare situazioni di fraintendimento. Gli effetti del multitasking possono essere svariati: dalla semplice stanchezza, con conseguenti ricadute psicofisiche come stress ed ansia. L’idea di compiere due o più operazioni in contemporanea per guadagnare tempo, si rivela, quindi, controproducente. Molto spesso si è costretti a riprendere le singole operazioni più volte, con frustrazione, e quel tempo che si credeva di guadagnare in realtà risulta perso del tutto. Portando l’uomo giovane, di età media che sia, ad un solo stato di stress cronico.
Pertanto invece di spingere sull’acceleratore di una Panda con una potenza di una Ferrari, lasciamo che il tempo non ci sfugga, non sulle lancette ma sulle ripercussioni del nostro corpo, sulla nostra salute.
Flaminia Santuari
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