Per prepararci al meglio all'approssimarsi degli esami di maturità, noi studenti del Collegio San Giuseppe De Merode ci siamo cimentati
nelle prove di simulazione dell'esame per la prima e la seconda prova scritta, due tappe fondamentali nel percorso di preparazione che ci condurrà all'esame di stato.Lunedì 13 maggio, noi studenti del liceo classico abbiamo affrontato la simulazione della prima prova scritta di italiano, il tema. In questa occasione, il professore ci ha presentato sette tracce: due di analisi del testo, tre di testo argomentativo e due temi di attualità. Ho scelto personalmente la traccia C1, che richiedeva di esporre il nostro pensiero sul cambiamento climatico in atto, facendo riferimento a un articolo proposto nella traccia. La simulazione è stata molto utile: abbiamo potuto confrontare le diverse tipologie di tracce con l'aiuto del professore, che ci ha fornito consigli e raccomandazioni su come affrontare la "vera" prima prova. In particolare, ci ha esortato a prestare molta attenzione ai tempi verbali, alla chiarezza dell'elaborato e, soprattutto, ha enfatizzato la necessità di utilizzare una chiara e corretta ortografia. Affrontare una prova scritta così complessa non è mai semplice, ma il tempo a disposizione è ampio ed è fondamentale mantenere la concentrazione durante la stesura dell'elaborato per evitare di incorrere in errori superficiali che potrebbero influenzare la valutazione finale.
Il martedì successivo, abbiamo affrontato la simulazione della prova scritta di greco, la famigerata versione, la prova più temuta dagli studenti del liceo classico. Questa prova richiede non solo una solida conoscenza della grammatica e del lessico, ma anche una conoscenza approfondita della letteratura greca e la capacità di analizzare lo stile dell'autore. Anche la simulazione della seconda prova, incentrata su un brano del Panegirico di Isocrate, ci ha aiutato a familiarizzare con la traduzione, con le domande di letteratura e di stile, ma anche con la gestione del tempo che avremo a disposizione all'esame, sei ore da sfruttare al meglio per ottenere il maggior numero di punti possibile. Naturalmente, il professore ci ha ricordato di mantenere sempre la calma e di analizzare la frase in ogni suo dettaglio, aiutandoci anche con il dizionario che, in questi cinque anni di liceo classico, ci ha costantemente accompagnato.
Lunedì 20 maggio abbiamo affrontato anche la simulazione della prova orale interdisciplinare, con una commissione formata sia dai nostri professori che da professori dello scientifico in veste di commissari esterni. Sono stati estratti i nomi di due studenti ai quali è stato sottoposto un materiale fotografico da cui partire per l'esposizione orale. Per uno studente, si è trattato della foto di un soldato in guerra; per l'altro, della poesia "L'Assiuolo" di Pascoli. Pur non essendo stato estratto, mi sono immedesimato, cercando di pensare a cosa avrei potuto dire e a quali collegamenti avrei potuto fare con le altre materie, e temo che non sarà affatto semplice, considerando anche il fattore emozione che indubbiamente ci sarà il giorno della prova "vera".
In conclusione, le simulazioni del tema di italiano, della versione di greco e della prova orale sono state di grande utilità: ci hanno permesso di familiarizzare con le diverse tipologie di prove d'esame e con le rispettive modalità di svolgimento, consentendoci di ridurre notevolmente l'incertezza e l'ansia inevitabili in questo momento. Tuttavia, possono essere sconfitte solo arrivando al giorno fatidico con consapevolezza, preparazione e, soprattutto, con la convinzione di aver fatto il nostro dovere. Attraverso le simulazioni, infatti, abbiamo potuto anche individuare alcune lacune che dovremo assolutamente colmare nel breve tempo rimanente prima di affrontare l'esame.
Purtroppo, con le simulazioni, che "aprono" la via che ci condurrà a breve alla fine della scuola e all'inizio di nuovi percorsi, sorge in molti di noi, me compreso, un sentimento di tristezza nel lasciare le aule, i banchi, i professori e i compagni che ci hanno accompagnato in questi cinque anni.
Non mi resta allora che augurare in bocca al lupo a tutti i maturandi!
Giorgio Corsi
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