L’evento speciale “Rai: una grande storia italiana”, celebrato nell’Aula di Montecitorio, ha reso omaggio ai 100 anni della radio e ai 70 anni della televisione pubblica italiana, sottolineando l’importanza della Rai come strumento di coesione sociale e culturale del Paese. L’evento ha ripercorso i momenti più significativi della storia radiotelevisiva italiana, dai primi passi della radio nel 1924 fino alle trasmissioni televisive del 1954, passando per eventi storici, cronaca, imprese sportive e programmi di intrattenimento e fiction.
La cerimonia ha visto la partecipazione di personalità di spicco della Rai e del panorama culturale italiano, tra cui giornalisti, attori, presentatori e sportivi come Maria Elettra Elena Anna Marconi (figlia di Guglielmo Marconi), Milly Carlucci, Carlo Conti, Marco Tardelli e molti altri. Il tutto è stato condotto da Bruno Vespa e si è concluso con la proiezione di filmati storici che hanno ripercorso i momenti più significativi della storia radiotelevisiva italiana, dall'informazione alle fiction, dalle scoperte scientifiche agli eventi sportivi.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha evidenziato il ruolo cruciale della Rai nel progresso culturale e sociale dell’Italia, sottolineando come il servizio pubblico radiotelevisivo abbia saputo affrontare le sfide dell’era digitale, mantenendo il suo impegno nel rispetto del pluralismo e dei valori italiani. Anche Giampaolo Rossi, amministratore delegato della Rai, ha rimarcato l’importanza del lavoro di squadra all’interno dell’azienda, ringraziando i professionisti che hanno contribuito alla crescita del broadcaster, e ha messo in luce le sfide future che la Rai dovrà affrontare per rimanere rilevante per le giovani generazioni.
Il 6 ottobre 1924, dagli studi di Roma, veniva trasmesso il primo segnale radiofonico italiano. Era l'inizio di un'epoca in cui la radio, allora una tecnologia rivoluzionaria, divenne rapidamente il mezzo di comunicazione più importante, capace di portare nelle case degli italiani non solo notizie, ma anche musica, cultura e intrattenimento. Nel corso dei decenni, la radio ha accompagnato l’Italia nei momenti più difficili, come durante la Seconda Guerra Mondiale, ed è stata testimone del boom economico e dei grandi cambiamenti sociali.
Il 3 gennaio 1954, la Rai fece un ulteriore passo avanti con l’inaugurazione delle trasmissioni televisive. Quella prima trasmissione fu un evento storico: l’Italia, ancora divisa tra nord e sud, tra campagne e città, si scoprì più unita grazie alla TV. La televisione non solo informava, ma iniziava a modellare il costume e l’immaginario collettivo, con programmi iconici come i telegiornali, varietà di successo e fiction che hanno fatto la storia della televisione. La Rai è diventata un simbolo dell'identità italiana, capace di rappresentare il Paese in tutte le sue sfaccettature, dalle tradizioni alle innovazioni.
Oggi, nell’era digitale, la Rai affronta nuove sfide. Con l’arrivo di internet e delle piattaforme di streaming, il modo di fruire contenuti è cambiato radicalmente. La Rai ha saputo adattarsi, espandendo la sua presenza online e integrando nuove tecnologie per mantenere il contatto con il suo pubblico, soprattutto con le nuove generazioni, sempre più connesse e abituate a un accesso rapido e personalizzato ai contenuti.
Questo evento ha rappresentato un’occasione per riflettere sul passato della Rai, ma soprattutto per proiettarsi verso il futuro, con la consapevolezza dell’impatto che il servizio pubblico continua ad avere nella società italiana.
Angelica Roncacci
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