Nel febbraio e giugno 2024 ho avuto l'opportunità di prendere parte ad un progetto di volontariato a Scampia, uno dei quartieri più disagiati di Napoli, conosciuto
per le sue problematiche sociali e la sua storia di emarginazione. Questo progetto mi ha permesso di mettermi in gioco, di confrontarmi con una realtà assai diversa dalla mia e di vivere esperienze che mi hanno arricchito profondamente sotto molteplici aspetti.In un primo momento, avevo solo una vaga idea di cosa avrei trovato. Come tanti, avevo già sentito parlare degli ostacoli alla vita quotidiana del quartiere, ma nulla mi avrebbe preparato alla realtà che avrei incontrato. In effetti, la quotidianità di Scampia è impegnativa: c’è una fortissima presenza di povertà, disoccupazione e un contesto sociale spesso segnato dalla criminalità. Nonostante tutti i problemi, ho visto in prima persona un senso di fratellanza straordinario in un ambiente dove le persone si sostengono a vicenda, si aiutano e si spronano a non arrendersi. Il volontariato in questo contesto è stato un’esperienza dura ma incredibilmente coinvolgente. Ogni giorno abbiamo lavorato con bambini e ragazzi, cercando di offrire loro un po' di aiuto, di farli sentire supportati, nonostante tutto. È stato duro ma soddisfacente: ci sono stati momenti di frustrazione, di stanchezza fisica e mentale, ma ogni sorriso, ogni ringraziamento ricevuto ha reso tutto ben più significativo. Quando ho incontrato i bambini che partecipavano con entusiasmo alle attività, o quando ho visto ragazzi che trovavano la forza di sorridere e di sognare, ho capito quanto l’impegno del volontariato fosse importante.
Una delle esperienze che più mi ha segnato è stata la visita a un campo rom. Questo incontro mi ha messo davvero alla prova, facendomi confrontare con una realtà ancora più socialmente complessa, fatta di persone in condizioni di vita davvero precarie. Ho provato una forte sensazione di fratellanza, giocando con i ragazzi a pallone e chiacchierando con loro, mettendo in gioco le mie opinioni. È stato un momento di riflessione personale che mi ha insegnato quanto sia importante non giudicare mai in modo superficiale chi vive in condizioni disagiate, ma cercare, invece, di capire le loro storie e il loro vissuto in profondità. Un’altra esperienza che mi ha arricchito è stata la visita al Castello Sant'Elmo, un posto simbolo di Napoli, da cui si può ammirare una vista panoramica della città. In quel momento ho avuto l’occasione di riflettere sulla bellezza di Napoli: dal centro storico ai quartieri meno abbienti. Questo contrasto mi ha fatto comprendere ancora di più quanto sia fondamentale lavorare per favorire l’inclusione sociale.
Questa esperienza mi ha cambiato. Mi ha fatto capire l’importanza di uscire dalla propria zona di comfort e di mettersi in gioco, di vivere situazioni difficili, ma anche di crescere attraverso di esse. Penso che tutti i ragazzi dovrebbero avere la possibilità di vivere un’esperienza simile, perché ti cambia la visione del mondo, ti aiuta a capire che non tutto è come sembra e che, spesso, le realtà diverse sono una sfida che ci permette di superare noi stessi. In conclusione, il mio tempo a Scampia mi ha insegnato a guardare oltre la superficie, a comprendere meglio le realtà difficili e a non giudicare mai senza prima aver ascoltato. È stata un'esperienza dura, ma che porterò con me per sempre, e consiglio a chiunque abbia la possibilità di vivere un’esperienza simile di non lasciarsela sfuggire. Uscire dalla propria zona di comfort è la chiave per aprire nuove porte, scoprire nuove prospettive e, soprattutto, crescere come esseri individui.
Michelangelo Cambiaghi
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