Dal 16 al 18 maggio, le classi IV Classico e IV Scientifico A hanno partecipato al viaggio di istruzione organizzato dalla nostra scuola, con destinazione la splendida Sicilia. È stato un itinerario ricco e coinvolgente che ci ha portato alla scoperta delle meravigliose città di Catania,
Siracusa, Noto, Taormina e Acireale.
Siracusa ha rappresentato la nostra prima tappa e, tra tutte, ha segnato in modo profondo il viaggio. C’è un luogo lì, sacro e sospeso nel tempo, dove gli dèi sembrano ancora in relazione con l’uomo, uno spazio maestoso che restituisce, secondo l’unità aristotelica di tempo,
luogo e azione, tutta la forza simbolica del rito teatrale antico: questo luogo è il Teatro Greco, situato nel parco archeologico della città. Proprio qui abbiamo assistito alla rappresentazione di una tragedia classica e questo è stato senza dubbio uno dei momenti più significativi dell'intero percorso.
Specialmente per noi ragazzi del IV Classico, assistere dal vivo a ciò che abbiamo studiato durante l'anno è stato un privilegio unico. La visione scenica delle tragedie ha dato corpo e voce a concetti appresi sui libri, offrendoci un'esperienza immersiva e profondamente educativa. Il momento culminante è stato la messa in scena dell’”Elettra” di Sofocle, diretta da
Roberto Andò e interpretata da una straordinaria Sonia Bergamasco, nel ruolo della protagonista. La sua Elettra, colma di
pathos, è devastata dall’uccisione dell’amato padre Agamennone per mano della madre
Clitemnestra e dell'amante Egisto.
Come spesso accade nella tragedia greca, il cuore della narrazione è un conflitto da sciogliere. In questo caso, il conflitto si concentra interamente nella figura di Elettra, che diventa lei stessa il problema: è lacerata dal dolore, mossa solo dalle sue emozioni, priva di dubbi o esitazioni. A differenza delle versioni di Euripide e Eschilo, qui non
c’è il tema della giustizia; prevale un'energia cieca, distruttiva: Elettra è furiosa e indomabile nel suo calvario emotivo, non ha
dubbi sul compiere il matricidio. Nelle sue strazianti urla di dolore e nella sua
drammaticità, che hanno avuto un impatto emotivo notevolmente angosciante su tutti noi
spettatori, c’è il senso della vita che si ferma, di una donna che non riesce a lasciare il
ricordo del suo passato e andare avanti. Elettra è una figura tragicamente moderna nel suo non sentirsi a casa da
nessuna parte, come tanti giovani che oggi si sentono fuori posto, disorientati, oppressi da una malinconia che somiglia molto alla depressione.
Il Teatro Greco di Siracusa ha dunque rappresentato una tappa centrale, simbolica e formativa del nostro viaggio, ma il nostro percorso non si è fermato qui.
Tra le mete più affascinanti che abbiamo visitato, merita una menzione speciale Taormina, autentico gioiello siciliano, che, con la sue eleganza senza tempo, ci ha regalato un'altra meravigliosa immersione nella storia e nella bellezza. Fondata nel IV secolo a.C. dai Greci, Taormina sorge su un terrazzo naturale del
Monte Tauro, a circa 200 metri sul livello del mare. La sua posizione strategica le ha garantito nei secoli un ruolo centrale nei traffici marittimi e l'ha resa rifugio e crocevia di numerose civiltà: Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, ognuna delle quali ha lasciato una traccia indelebile. Il suo centro storico, un intreccio di vicoli
medievali, piazze eleganti, palazzi nobiliari e balconi fioriti, emana un fascino raro, sospeso tra la raffinatezza della "dolce vita" italiana e l'autenticità di un borgo antico. Simbolo indiscusso di
Taormina è il suo Teatro, che sorge sul Monte Croce, ed è stato eretto in epoca ellenistica durante il
governo di Gerone II; è stato poi quasi completamente ricostruito alla fine del I secolo d.C. in
età repubblicana e ampliato nella prima metà del II secolo d.C. Qui si fondono armoniosamente le tecniche costruttive greche - come la cavea scavata nella roccia - e quelle romane, evidenti nella scenografia monumentale. Durante il tardo impero, il Teatro venne trasformato per ospitare spettacoli circensi, all’epoca molto in voga, come i ludi (combattimenti tra gladiatori) e le venationes (lotte con animali selvatici).
Conclusa la visita nell'elegante Taormina, con lo stomaco appagato dai sapori dei piatti tipici locali, siamo ripartiti alla volta di Acireale, dove abbiamo fatto una breve sosta prima di dirigerci verso l’aeroporto di Catania e fare ritorno nella nostra splendida, eterna Roma.
Flavia Nencioni
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