Alla scoperta dell'Ara Pacis: un viaggio nella Roma di Augusto


Giovedì 9 Ottobre 2025, la classe seconda classico ha partecipato a un'uscita didattica all'Ara Pacis Augustae per visitare questo "miracolo" dell'arte romana, come lo ha definito il professor Tornatora, che ci ha fatto anche da guida illustrandoci le caratteristiche uniche di questo monumento. Insieme a lui erano presenti anche la professoressa Massotti e la professoressa Ornello.

L'Ara Pacis Augustae fu costruita nel 9 a.C. e dedicata alla pace che Augusto portò a Roma dopo le sue vittoriose campagne militari in Spagna e in Gallia. Lo scopo di questo altare era celebrare la stabilità e la prosperità di Roma sotto il suo governo.
Appena siamo entrati nella teca che oggi conserva l'Ara Pacis, il professor Tornatora ci ha spiegato la posizione originaria dell'opera e la disposizione dei monumenti antichi, mostrandoci un plastico che rappresentava il Campo Marzio, dove sorgeva la struttura, più precisamente lungo la Via Flaminia, corrispondente all'attuale Via del Corso, di fronte a un obelisco che fungeva da meridiana.
Il Campo Marzio si trovava vicino al Tevere, ragione per cui l'altare subì molti danni nel corso della storia. Tuttavia, alcune inondazioni deposero sedimenti che lo seppellirono, contribuendo così alla sua conservazione. Parte del marmo di Carrara usato per la costruzione originaria fu poi riutilizzato per altri edifici.

Solo all'inizio del Novecento iniziarono i lavori di ricerca per riportare alla luce i resti dell'antico monumento, che venne poi ricostruito dove oggi si trova. La ricostruzione dell'Ara Pacis fu completata nel 1938, in occasione del bimillenario dalla nascita di Augusto.
La teca attuale, invece, fu progettata dall'architetto Richard Meier e inaugurata nel 2006.

Successivamente, la classe si è soffermata sul fronte ovest dell'Ara Pacis, che oggi è orientato verso sud, ma in origine era rivolto a ovest, poiché la struttura è stata ruotata di 90° rispetto alla sua collocazione antica.
Questo lato del monumento è suddiviso in due pannelli che rappresentano le origini mitiche di Roma: nel pannello sinistro è raffigurata la lupa che allatta Romolo e Remo, sorvegliata dal pastore Faustolo e dal dio Marte - quindi la versione occidentale del mito - mentre in quello destro compare Enea, appena giunto nel Lazio, nell'atto di compiere un sacrificio ai Penati - quindi la versione orientale del mito. 

Il professore ci ha fatto notare che le due leggende sono ambientate a quattro secoli di distanza e che, per colmare questo vuoto temporale, fu Virgilio, su commissione di Augusto, a collegarle nell'Eneide, dando così un'origine unitaria a Roma.
Una particolarità del fronte ovest è che, salendo all'ottavo gradino, si può notare che sia Enea sia Marte "guardano verso di te": ciò perché i due personaggi erano rivolti al sacerdote che eseguiva il sacrificio. 

In seguito, la classe ha osservato il fronte est, decorato con fiori, foglie di quercia e festoni di frutta, simboli della pace e della prosperità portate da Augusto a Roma.
Il fronte nord raffigura invece il Corteo Augusteo, che rappresenta la continuità dinastica e politica della gens Iulia, mentre il fronte sud ne costituisce la prosecuzione. 

L'uscita è stata molto interessante: la classe ha potuto apprezzare un monumento affascinante e di grande importanza, immergendosi nell'atmosfera dell'antica Roma al tempo di Augusto, grazie alle spiegazioni del professor Tornatora, che ci ha raccontato la storia della nostra città e la sua straordinaria eredità.

Christian Volpe

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