Dal sogno all’azione con la Fondazione La Salle
Laura ci ha raccontato che la Fondazione La Salle è una realtà no profit che si occupa di raccogliere fondi per finanziare questi progetti. Se una raccolta riesce a superare il budget necessario per un progetto specifico, i fondi rimanenti vengono utilizzati per sostenere altre iniziative. È un modo intelligente e giusto per assicurarsi che nessuna donazione vada sprecata.
Il progetto che la nostra scuola sta sostenendo quest’anno riguarda il Libano, un paese che ospita oltre un milione e mezzo di rifugiati, provenienti soprattutto dalla Siria e da Israele. In un contesto così fragile, dove spesso i bambini perdono la possibilità di studiare e di vivere un’infanzia serena, la scuola sostenuta dalla Fondazione La Salle rappresenta un punto di riferimento fondamentale. Non solo offre un’educazione ai più piccoli e ai ragazzi più grandi, ma propone anche corsi pratici per aiutare i giovani a imparare un mestiere, oltre ad attività pensate per le mamme sole, come sartoria, alfabetizzazione, informatica e inglese. È un vero esempio di educazione a 360 gradi, che permette a intere famiglie di sperare in un futuro migliore.
Laura ci ha detto una frase che mi è rimasta impressa: "Questa scuola ridona ai bambini il diritto di sognare in grande".
Oltre al Libano, ci ha accennato a un progetto simile che stanno avviando in Colombia, per sostenere i rifugiati venezuelani, un’altra popolazione costretta a lasciare la propria casa in cerca di sicurezza e dignità. Ci ha anche raccontato come è nata la Fondazione: tutto è cominciato dal sogno di due Fratelli missionari che, dopo un’esperienza in Africa, volevano continuare a contribuire allo sviluppo delle comunità fragili, dando vita a una ONG che rappresentasse il “braccio solidale” dell’educazione lasalliana.
Alla fine dell’incontro, Laura ci ha parlato anche dei progetti futuri della Fondazione, che puntano a rendere l’educazione sempre più inclusiva per i bambini con disabilità, a migliorare l’accesso delle donne alla scuola, a promuovere l’uso delle tecnologie nei contesti più poveri e a far crescere in noi studenti la consapevolezza di far parte di una rete più grande, che si prende cura del mondo con gesti concreti.
Per me è stato molto più di un semplice incontro informativo: ho capito quanto sia importante non restare a guardare e che anche noi, con piccoli gesti come partecipare a una raccolta fondi o diffondere un messaggio, possiamo contribuire a fare la differenza.
Chiara Mazza


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