L'armonia dei numeri: la matematica nella musica



Non poche volte ci è stato detto che la matematica è dappertutto attorno a noi: ciò che vediamo, tocchiamo e perfino ascoltiamo è governato da proporzioni matematiche, tra cui anche la musica, appartenente a un qualsiasi genere musicale.

Il primo ad intuire un rapporto tra la musicalità di un brano e la matematica fu Pitagora. Quasi 1800 anni prima della denominazione delle note da parte di Guido d’Arezzo, egli riconobbe tra queste due discipline apparentemente differenti un legame profondo. Un aneddoto racconta di come un giorno Pitagora fu attratto dal suono dei martelli di un fabbro: i colpi, prodotti da martelli di diverse dimensioni, alternavano suoni piacevoli ad altri sgradevoli.  Incuriosito da questo fenomeno, arrivò alla conclusione che martelli di pesi specifici producevano suoni armoniosi. Per dare conferma alla sua ipotesi, si recò in laboratorio e, sperimentando con corde test (realizzate con nervi di bue), determinò che coppie di suoni emessi da corde i cui pesi erano in rapporto di 4:1 o 4:9 producevano suoni consonanti.

Durante il medioevo, la questione del rapporto tra musica e matematica continuò a svilupparsi, portando alla creazione di strumenti come la diapason e sistemi matematici per descrivere scale e toni. In epoca rinascimentale, grazie agli studi del filosofo e matematico Marin Mersenne si giunse a una comprensione più profonda delle onde sonore, gettando le fondamenta della moderna acustica e della teoria musicale basata su analisi quantitative. Queste ricerche aprirono la strada allo sviluppo di nuovi strumenti e metodi di analisi matematica del suono.
Al giorno d’oggi, con l’avvento delle tecnologie digitali, sono stati sviluppati programmi e strumenti che permettono di analizzare le caratteristiche delle atmosfere sonore e creare suoni artificiali. La ricerca, tuttavia, va avanti, affrontando ambiti nuovi come gli effetti cognitivi della musica sul cervello umano, tra cui l’incremento dell’attenzione e gli effetti benefici su alcune patologie neurologiche e disturbi.

Ignazia Iannotta

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