La scuola in cui crescere: viaggio nell’Open Day del San Giuseppe De Merode
Sabato 15 novembre è stata una giornata interamente dedicata a chi desiderava visitare la nostra scuola e scoprire tutto ciò che ha da offrire.
Tutti erano i benvenuti e, ad accogliere genitori e ragazzi incuriositi dal nostro istituto, c'eravamo proprio noi studenti, pronti a condividere la nostra esperienza scolastica quotidiana.
Mentre la maggior parte degli alunni seguiva regolarmente le lezioni, come in una vera e propria giornata di scuola, altri erano occupati ad accompagnare le famiglie, mostrando loro i vari ambienti dell'istituto e rispondendo alle domande. Per i ragazzi che stanno pensando di unirsi a noi il prossimo anno, è stata un'occasione preziosa e da non perdere, per capire davvero cosa significhi frequentare una scuola come questa: hanno potuto osservare da vicino la vita scolastica, conoscere alcuni professori e respirare l'ambiente che speriamo li accoglierà.
Allo stesso modo, anche per noi accompagnatori è stata una giornata significativa, che ci ha messo alla prova: guidare le famiglie e rispondere alle loro curiosità ci ha permesso di sviluppare sicurezza e responsabilità, dovendo cercare di trasmettere al meglio e con entusiasmo la nostra esperienza scolastica, dando consigli e illustrando tutte le opportunità che la scuola può offrire.
Nella seconda parte della mattinata è stato possibile ascoltare in teatro le parole del Direttore, che ha presentato una panoramica generale dell'Istituto. Fr. Alessandro ha illustrato i principiali motivi per cui un ragazzo dovrebbe scegliere il San Giuseppe De Merode e ha descritto i percorsi formativi con le relative ore, presentando i professori e i vari progetti di PCTO, dando anche ad alcuni studenti l'opportunità di raccontare la propria esperienza e il proprio liceo.
L'Open Day si è concluso con grande soddisfazione: molti visitatori hanno deciso di iscriversi, molti hanno espresso entusiasmo per l'impeccabile organizzazione e altri ancora hanno apprezzato la disponibilità e la partecipazione attiva sia di noi alunni sia dei docenti presenti.
Susanna Caprara


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