Cari
compagni,
martedì 14 marzo, noi ragazzi del triennio abbiamo partecipato ad una
interessante conferenza su Martin
Lutero: abbiamo ascoltato diversi punti di vista su un argomento di grande
importanza. I relatori erano Patrizio Foresta responsabile del Reformation Research Consortium, monsi-gnor Franco Buzzi prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano, Luca Baratto pastore della chiesa evangelica valdese, Umberto Mazzone professore di storia del cristianesimo e delle chiese e Mimmo Muolo giornalista dell’Avvenire,
che era il mediatore. All’inizio della conferenza abbiamo visto un video che
riassumeva una parte della storia del luteranesimo, in particolare sull’affissione delle novantacinque tesi. Su quest’ultimo argo-mento si è concentrato molto
il relatore Patrizio Foresta che, secondo me e i miei compagni, è stato il più
interessante. Ha saputo catturare la nostra attenzione e mantenerla nel tempo
con una presentazione molto originale che si concentrava principalmente sulla
veridicità del mito dell’affissione e della sua data. Foresta ci ha spiegato
che all’epoca era normale porre comunicazione sulle porte delle chiese e che
dopo l’affissione delle tesi di Lutero non ci fu subito una grande affluenza, come
spesso è rappresentato in opere d’arte, tutt’altro; la popolarità è dovuta in
parte alla stampa (inventata nel 1456 da Johann Gutenberg). Inoltre con una
simpatica immagine di Martin Lutero sotto forma di giocattolo lego che affligge
le tesi, ci ha dimostrato quanto questo mito sia tutt’oggi sentito in Germania.
Le attuali ricadute del Luteranesimo ci sono state spiegate dal pastore che
principalmente, confrontandosi con il monsignor Buzzi, ci ha illustrato le
differenze fra un pastore luterano e un prete cattolico. Il suo intervento ci è
piaciuto particolarmente perché ci ha dimostrato una delle tante differenze fra
il luteranesimo e la nostra religione. I due relatori che vi ho citato sono
quelli che hanno colpito di più me e i miei compagni, senza togliere nulla al
professor Mazzone che ha spostato la questione su un punto di vista
storico e al monsignor Buzzi che, essendo l’ultimo, ha tratto le fila dei
discorsi fatti precedentemente. Inoltre voglio citarvi anche il mediatore che è
stato molto bravo: ha saputo dare a tutti i relatori il giusto spazio e i
giusti spunti di argomentazione.
Questa conferenza è stata molto utile e
interessante perché ci ha aiutato a capire ancora meglio un argomento di grande
importanza, ci ha mostrato una parte delle conseguenze pratiche di ciò che
abbiamo studiato sui libri e ci ha dato molti strumenti per capire meglio il
Luteranesimo, corrente religiosa ancora oggi molto presente in Italia.
di Valeria
Villani