mercoledì 18 dicembre 2019

Il sussurro del De Merode




Caro Diario,
A volte mi chiedo se sono ancora la stessa persona che varcava per la prima volta la soglia di questa scuola. Ingenua, vagamente influenzabile e tuttavia piena di idee originali. Ricca soprattutto di idee e ideali. Ma nel mio mondo, non in questo. Ti capita a volte di sentire come un brivido di terrore attraversarti la schiena, giungerti al cuore per poi abbandonarti un attimo dopo con la sensazione di aver scampato un pericolo?

lunedì 16 dicembre 2019

“SHARE YOUR DREAMS”



È un martedì di inizio dicembre. I negozi di Via del Corso giocano a illuminare i passanti. Due giorni alla prima. Fa freddo. È buio. Sento le note sfumate di “Come Alive” già dal cortile. Finalmente entro. Il teatro è preso da una calma frenetica.  Chi danza e balla sul palco. Chi sposta le luci. Chi si occupa del suono. Chi, seduto in platea, si gode, per l’ennesima volta, uno spettacolo ancora nuovo. Inizierei col dire che tre parole emergono come denominatori comuni da queste interviste: fatica, divertimento, gruppo. Traspare, dietro le battute e la stanchezza, un autentico desiderio di crescita comune, attraverso gli errori, le soddisfazioni e gli sfinimenti di un impegno quasi trimestrale. Un’esperienza, dice Flavia Gatti (Anne Wheeler),

sabato 14 dicembre 2019

Dietro le quinte



Costumisti, attrezzisti, tecnici, registi, organizzatori… il mondo che si cela dietro le quinte del nostro spettacolo è molto vasto e sicuramente pieno di talento.
“Molta della preparazione di uno spettacolo non si fa sul palco ma dietro le quinte” afferma Giacomo Di Maria, aiuto regista, “sono ruoli essenziali ed impegnativi il cui valore spesso non è riconosciuto”. Di audio si occupa Enrico Dentini.

venerdì 13 dicembre 2019

“All the shine of a thousand spotlights”



Devo ammettere che le mie aspettative per questo spettacolo non erano molto alte. Un progetto “sensazionale”, certo, ma troppo ambizioso. Mi sono ricreduto. Anzi, mi sono reso conto di essermi completamente sbagliato. Sarebbe ridicolo dire che il passaggio dal cinema al teatro non si senta. Soprattutto nel primo atto, seppur molto chiaro nella trama e nella costruzione dei personaggi, tutto sembra accelerato, a tratti frettoloso. Però era pressoché inevitabile. Ma, nonostante questo, il musical alla fine si presenta circolare e compiuto. Non credo che, ieri sera, qualcuno possa essere andato a dormire senza essere stato toccato, mosso o coinvolto da questa storia, da questi personaggi e da queste emozioni, anche se solo per un attimo.

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