Dura giornata di lavoro. Ti sbottoni la camicia. Cominci dall’alto. Ti
togli la cravatta. La avvolgi intorno a quattro dita. Poi la metti sul posto
vuoto accanto a te. Divarichi le gambe. Sfili la cintura dai pantaloni.
A tredici anni
conoscere fr. Tiberio è un’esperienza che ti cambia la vita, soprattutto se, durante
la scuola media, le voci sul temibile vicepreside del liceo hanno creato nella
tua mente la chimera del controllore infaticabile, colui cui nulla sfugge e che
tutto punisce, inclemente degli eccessi dell’adolescenza.
La scorsa settimana, accompagnati da professori e freres, 180 ragazzi sono partiti per la settimana bianca che, da 5 anni, si svolge a Bormio. Come ogni anno è stata occasione di svago e relax, sia con i compagni di scuola che con i professori. Infatti, uscendo fuori dall'ambiente prettamente scolastico, i ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere i propri insegnanti "sotto un'altra luce" e di instaurare con loro un rapporto conviviale, non scandito dalle ore di lezione.
Questa esperienza è uno dei tanti tasselli che, anno dopo anno, costituiscono il mosaico della mia vita. Quello che sono che sono certo non dimenticherò sono le persone con cui ho condiviso la gioia, le emozioni e il piacere di questi giorni.
Poi iniziò a raccontarle la leggenda così come sua madre gliel’aveva
raccontata quando era piccolo: “In un tempo lontano, il Cielo diurno era
costellato della presenza di migliaia di rondini. Nel Cielo notturno c’erano
solo stelle silenziose e lontane. Un quieto silenzio che nessuna vita osava
violare.
Le rondini vivono nel sole perché non conoscono né considerano altre infinite
possibilità.